mercoledì 21 aprile 2010

Amore per gli altri...

Amore


è rispetto


per gli altri


 


Domani sera, vedi locandina a lato,


secondo incontro sul tema dell’Amore


Il libri di Hamid Ziarati saranno


un ottimo spunto per affrontare il tema dell’


amore per gli altri.


Tutti i giorni siamo attori di questo argomento,


ma, quasi sempre, non ci rendiamo conto di essere,


nel bene e nel male, gli artefici anche delle conseguenze.


La vita ci scorre intorno e noi siamo convinti di esprimere


amore e quindi rispetto per gli altri.


Gesti e frasi nascono spontanee e


siamo convinti di essere nel giusto,


peccato che spesso il giusto è solo nostro e


non di chi ci sta di fronte, di fianco o, ancora peggio, dietro.


Gli altri subiscono e a loro volta generano


mancanza di rispetto e quindi assenza di "primordiale amore".


Noi stessi per noi stessi ma non per "amore".


 


Quello che segue è un mirabile


esempio di dove possa portare questa cultura.


 


Gba


Impagabile

Oggi per me la notizia più importante del mondo è che Dario Brazzo è sceso in garage e si è impiccato. Aveva 50 anni e faceva l’imbianchino a Villadose, provincia di Rovigo, nel Nordest dove i soldi crescevano e adesso non si trovano più. Accanto al cadavere, un biglietto. Dario Brazzo chiede scusa ai figli e ringrazia polemicamente i tre debitori che, rifiutandosi di saldare il conto delle sue prestazioni professionali, lo hanno mandato in rovina. Chissà se quei tre dormiranno male, stanotte. Temo che continueranno a sentirsi perfettamente a loro agio in questa società fondata sui mutui, nella quale sopravvivono soltanto i furbi.


Quelli che incassano subito e non pagano mai.
Uno pensa ai bisticci di potere con cui giornali e tivù si riempiono la pancia e ne coglie la sostanziale irrilevanza rispetto alle riforme di cui ha fame la gente vera. Fra queste la trasformazione della giustizia civile in qualcosa di giusto e di civile, che permetta per esempio a un imbianchino con moglie e figli a carico di ottenere ciò che gli spetta, la ricompensa del suo lavoro, senza dover aspettare un’era geologica. Ingannato e umiliato da chi ha usufruito dei suoi servizi e ora, consapevole della propria impunità, lo irride trattandolo come uno che chiede l’elemosina. Così chi aspetta i soldi muore, mentre chi deve darli campa benone e fa pure la vittima e il nullatenente. Costoro hanno tutto il nostro disgusto, ma tanto non sanno che farsene. Avrebbero bisogno di uno Stato che mordesse loro le tasche, visto che l’anima, quella l’hanno perduta da un pezzo.


 


                                        La Stampa 21 Aprile 2010  Buongiorno

                                         Massimo Gramellini




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