mercoledì 2 giugno 2010

Valori nel tempo...

Festa della Repubblica


 


In occasione della festa della Repubblica Italiana,  Andrea Camilleri, ha letto al reading degli scrittori contro la legge-bavaglio (al  Teatro Quirino di Roma, le "Letture per la libertà di stampa" organizzate da un centinaio di editori insieme a librai e scrittori),  la lettera che Concetto Marchesi -  insigne latinista allora rettore dell'Ateneo di Padova - scrisse ai suoi studenti  il 9 novembre 1943, in occasione dell'apertura dell'Anno Accademico, era un appello agli studenti a prendere le armi contro il fascismo e contro l'oppressione nazista. Un gesto senza precedenti, che ebbe enorme risonanza in tutte le Università dell'Italia occupata.


 


Ne riportiamo


un breve stralcio …


 


Una generazione di uomini, disse Marchesi,  ha distrutto la vostra giovinezza e la vostra Patria; vi ha gettato tra cumuli di rovine; voi dovete tra quelle rovine portare la luce di una fede, l'impeto dell'azione e ricomporre la giovinezza e la Patria. Traditi dalla frode, dalla violenza, dall'ignavia, dalla servilità criminosa, voi, insieme con la gioventù operaia e contadina, dovete rifare la storia dell'Italia e costituire il popolo italiano. (...). Studenti, mi allontano da voi con la speranza di ritornare a voi, maestro e compagno, dopo la fraternità di una lotta insieme combattuta. Per la fede che vi illumina, per lo sdegno che vi accende, non lasciate che l'oppressore disponga ancora della vostra vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l'Italia dalla ignominia, aggiungete al labaro della vostra Università la gloria di una nuova più grande decorazione in questa battaglia suprema per la giustizia e per la pace nel mondo.


… invitandoVi


a serene riflessioni


ed eventuali commenti.

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