domenica 8 maggio 2011


 Diritti e…
 



Ogni giorno in Italia quasi 4 milioni di lavoratori precari faticano a costruirsi un futuro, senza un salario decente e privi di tutele fondamentali come il diritto alla malattia e alla maternità. E mentre migliaia di lavoratori disperati sono scesi in piazza per chiedere il cambiamento, il governo ha presentato un piano economico che evade completamente l'emergenza.
 
Ma oggi un barlume di speranza c'è: il Tribunale di Genova ha creato un importante precedente, riconoscendo i diritti degli insegnanti precari e condannando il governo per la violazione della normativa europea contro la disparità di trattamento fra lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato. Se useremo questa sentenza per una denuncia formale alla Commissione europea, potremo ottenere che l'Italia adotti misure urgenti per combattere il precariato.
 
Proprio in questi giorni il Parlamento dovrà votare il piano economico del governo, che ignora totalmente i precari. Costringiamo i politici a risolvere questa emergenza! Firma la denuncia alla Commissione europea e la consegneremo insieme al comitato dei giovani precari ai media e alla sede della Commissione europea a Roma non appena avremo raggiunto le 50.000 firme:
 
                           http://www.avaaz.org/it/italia_no_precariato/?vl

La diseguaglianza sociale in Italia sta raggiungendo livelli da record, con il 20% delle famiglie più ricche che detiene quasi il 40% del reddito nazionale, mentre il 20% delle famiglie più povere ha solo l'8% del totale. Non sorprende quindi che 1 bambino su 4 nel nostro paese viva in famiglie povere, il che fa dell'Italia uno dei paesi con il tasso di povertà infantile più alto d'Europa!

 
A peggiorare le cose ci ha pensato la crisi economica, che si è maggiormente abbattuta sui giovani mettendoli davanti a un bivio: o la disoccupazione o la precarietà assoluta. Milioni di lavoratori sono stati negli anni esclusi dal mercato del lavoro e lasciati senza i diritti fondamentali e senza alcuna protezione sindacale: se si ammalano o se fanno un bambino, non vengono pagati o peggio perdono il lavoro. In più il Presidente dell'INPS ha lanciato l'allarme sulle future pensioni dei precari, dicendo che la loro inadeguatezza potrebbe generare un vero e proprio "sommovimento sociale".
 
Ma il cambiamento ora è possibile e insieme possiamo aiutare a realizzarlo. Il governo è messo sotto pressione crescente dalle sentenze che danno ragione ai "precari permanenti" e dalle manifestazioni di decine di migliaia di giovani. Avaaz sta lavorando con i massimi esperti per presentare la denuncia formale alla Commissione europea, che ha l'obbligo di rispondere entro un mese. Questo è il miglior modo per ottenere un risultato immediato! Firma sotto per chiedere alla Commissione europea di far rispettare al governo italiano la normativa europea contro l'utilizzo del contratto a termine come forma normale del lavoro dipendente e proteggere così i precari:

 



http://www.avaaz.org/it/italia_no_precariato/?vl
 



Con speranza e determinazione,

Giulia, Luis, Alice, Ricken, Pascal, Benjamin, Milena
e tutto il resto del team di Avaaz




FONTI

Il comitato dei giovani precari "Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta"
http://www.ilnostrotempoeadesso.it/

La mappa del precariato in Italia
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/04/09/visualizza_new.html_904253611.html

I nodi dell'apartheid vengono al pettine
http://www.pietroichino.it/?p=13729

Al precario non far sapere che pensione avrà: l’Inps censura per ordine pubblico http://www.blitzquotidiano.it/economia/precari-pensione-inps-censura-ordine-pubblico-579492/

Fuga dei cervelli all'estero: più 50% in un anno
http://www.iltamtam.it/Generali/Economia-e-Lavoro/Fuga-dei-cervelli-allestero-piu-50-in-un-anno.aspx

Il rapporto di Italia Futura sulla mobilità sociale
http://www.italiafutura.it/gw/producer/producer.aspx?t=/aree/mobilitasociale/home.htm


 


Democrazia

 
Queste che seguono sono affermazioni
di Mariachiara Alberton,

potete verificare in internet l’affidabilità della fonte.

 



Ciao a tutti,
 
confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo. Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.
 
'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà ilreferendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.
 
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire
(secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.

 
Il referendum è evidentemente anche questo!  Mariachiara Alberton
 
RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI I REFERENDUM... perché il Governo non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset. Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i cittadini italiani: Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum.
 
E'necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone Il referendum non sarà pubblicizzato in TV. I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno. QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum. Vuoi che le cose non vadano a finire cosi? Pubblicizza il referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.    
 



Passaparola!
 
…meditate
gente
meditate.
 
gba

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