giovedì 25 marzo 2010

Amore al tempo del Precario...

A proposito


di amore !!!


 


Questa sera prende il via la nostra rassegna


di appuntamenti inseriti nella iniziativa


“Librarsi, un tema e più azioni per confrontarsi”


dedicata quest’anno al tema dell’Amore,


vedi locandine a lato.


E’ doveroso precisare che questo argomento


è stato da noi scelto in tempi non sospetti


come naturale conseguenza del


tema affrontato nel 2009


che è stato quello della Solitudine.


“amore al tempo del precario”


è il titolo della intera rassegna che ha


l’obiettivo di affrontare questa delicata


materia nella sua accezione più ampia


interpretandone le sue diverse manifestazioni,


come ancore di salvezza


per riuscire a trovare la forza di districarsi


tra le mille situazioni di precarietà che


condiscono la vita quotidiana di tutti noi.


Nella nostra interpretazione dell’Amore


Preferiamo rivolgere questo nobile sentimento


prima agli altri e poi a noi stessi semplicemente perché


la cultura di chi rivolge questo sentimento


solo a se stesso, non credo sia necessario fare nomi,


porta ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti


e che anche oggi, il fascino della casualità è infinito,


il fine Massimo Gramellini ci ricorda su La Stampa con:


 


Gita di Classe



Un istituto di Pordenone ha organizzato le vacanze-studio degli allievi sulla base del loro reddito: la fascia alta


a Londra in un buon albergo,


la fascia bassa a Monaco in una pensione abitata dai pidocchi.


Faremo causa all’agenzia di viaggi, ha detto il preside, come se il problema fossero i pidocchi. Il problema è aver avuto l’idea di separare i ricchi dai poveri, riproducendo persino in una gita scolastica, emblema della comunità conviviale, quelle differenze sociali che all’interno della scuola


 semplicemente non devono esistere.
Ma cosa ci sta succedendo?


In poco più di una generazione siamo passati dall’egualitarismo diseducativo del «sei politico» al calpestamento di ogni sensibilità e del significato stesso di scuola pubblica.


Leggevo con gli occhi sbarrati le spiegazioni del sindaco e dell’assessore, entrambe donne ed entrambe giovani, di quel Comune vicentino che l’altro ieri non ha servito il pranzo a nove bimbi dell’asilo nido perché i genitori non pagano la retta.


Mica possiamo darla vinta ai furbi, spiegavano le due amministratrici. Giustissimo,


e allora denunciateli.


Ma senza smettere di garantire ai figli dei furbi l’identico trattamento


riservato ai loro compagni.


Sono bambini, non divani pignorabili. Mi spaventa il pensiero di come cresceranno i discriminati di Vicenza e di Pordenone.


Ma mi spaventa ancora di più come cresceranno i privilegiati: privi dei vincoli minimi di solidarietà umana, per insegnare i quali la scuola pubblica era nata.


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VOTATE SERENI !!!

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