Cervello & Cuore
Il primo Ottobre del 1980, al termine della vicenda Fiat
nota a tutti come la vertenza dei “Trentacinque giorni”,
decisi di smetterla con la politica attiva.
Avevo iniziato nel 1967 dai banchi di scuola e
finivo la mia esperienza di militante politico
e sindacale davanti alla Porta Cinque di Mirafiori.
Il motivo di quella scelta sofferta ma meditata era molto semplice.
Avevo preso definitivamente atto che era stata persa
la battaglia fatta da me e da altri compagni,
di estrazione non operaia, per far capire al gruppo dirigente
di sindacato, CGIL, e partito ,PCI, che la fabbrica iniziava negli uffici
della ricerca e sviluppo e finiva in quelli commerciali,
passando per i settori di produzione, e che quindi occorreva
saper interpretare i bisogni di tutte le risorse umane
presenti riuscendo, di conseguenza,
a comunicare, in modo semplice, con tutti
e non solo con la “mitica classe operaia”…
Sono passati esattamente 30 anni e siamo allo stesso punto.
La parte politica definita di centro sinistra,
parlamentare e non, continua a non voler capire
che in politica per vincere occorre che il
Cervello
analizzi la società nella sua pienezza e complessità,
dopodiché, interpretati correttamente
i bisogni emergenti, deve riuscire a generare una
Comunicazione,
semplice anche per trasferire concetti complessi,
in grado di fare arrivare i messaggi definiti al
Cuore
ed in qualche caso addirittura alla pancia dei destinatari…
per poterli indirizzare nel senso indicato dalla strategia voluta.
Allo stesso modo viene puntualmente ignorato da strateghi,
segretari e pseudo esperti general generici che il popolo italiano
non ha mai fatto alcuna rivoluzione,
ama pensare che qualcuno si sta occupando di lui,
considera i vizi e le virtù come parti integranti della propria vita
senza preoccuparsi che prevalgano i primi o i secondi. ..
l’importante è che ci sia, per l’appunto,
qualcosa da mangiare e poco conta il colore di chi fornisce il piatto.
Chi ha “istintivamente” capito queste cose
sta governando il Paese da oltre quindici anni.
Come lo sta governando poco importa se chi
è istituzionalmente alla opposizione si preoccupa
più di alchimie politiche paleozoiche che di
“Bisogni
&
Comunicazione”.
Certo di non essere compreso, puntualizzo dicendo che
io non credo che tutti coloro che hanno votato
lega o pdl siano razzisti,
ma sono certo che chi ha costruito sinora
le campagne della sinistra su questi temi
fosse assolutamente convinto che
chi vota centro destra razzista lo è per forza.
E se ancora non bastasse insisto invitandoVi a seguire,
con attenzione, le ultime campagne pubblicitarie
promosse dal Consiglio dei Ministri in televisione…
scoprirete che messaggi considerabili
di “sinistra” possono essere interpretati
in modo eccellente da un governo di centro destra.
Quindi se si vuole cambiare il Paese
bisogna cambiare Uomini, Strategia e Cultura.
Un saluto cordiale a tutti coloro che mi leggeranno,
ed uno ancora più cordiale a quelli
che lasceranno traccia su questo Blog del loro pensiero.
Sono noioso a me stesso, ma solo avendo la voglia di
esprimersi e confrontarsi
si potrà pensare di costruire una alternativa reale
per una Italia Migliore… e Vi garantisco
che Palmiro Togliatti non c’entra e Beppe Grillo non è il nemico.
Giovanni Battista Argenziano
Riflessione amara, ma che condivido in pieno.Oggi leggevo alcune afermazioni dei leader della sinistra: Bersani è convinto che il successo della Lega abbia origine da una sorta di protesta nei confronti del Premier (?); la Bresso dice di aver perso a causa del movimento di Beppe Grillo. Invece di capire a fondo le motivazioni che spingono a votare per il PDL o per la Lega, si cerca di giustificare i propri insuccessi ricorrendo a cause esterne, quindi indipendenti dalla propria volontà o dalle proprie azioni.Enrico Grimaldi
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