"Bugie d’Agosto”
La settimana scorsa, ascoltando il TG1, mi sono imbattuto in una intervista fatta al Ministro del Turismo Vittoria Brambilla che, con viso radioso, snocciolava dati sugli esaltanti risultati, raccolti e previsti, relativi all’incremento positivo registrato dal nostro paese alla voce Turismo.
Nella prima settimana di Agosto ero stato due giorni per lavoro a Cecina, provincia di Livorno, ed avevo vissuto le seguenti esperienze. Arrivato nel tardo pomeriggio trovavo, con mio sommo stupore, alloggio senza problemi in un hotel a tre stelle in riva al mare.
A cena, in una trattoria dell’entroterra segnalata dalla guida slow food, quindi di costo medio, risultavo essere l’unico avventore raccogliendo, nella serata, la disperazione dei titolari che dichiaravano che, nella loro ventennale esperienza, quella in corso risultava essere senza dubbio la peggiore stagione.
Nei due giorni di permanenza verificavo, in ogni dove, preoccupazione ed amarezza per una stagione turistica ritenuta fallimentare ad eccezione dei week end che vedevano una presenza significativa di turisti non stanziali.
Allo stesso modo i media nazionali, nei vari telegiornali e con rarissime eccezioni, ci dicono, da qualche tempo, che in Italia la crisi è pressoché superata e tutto procede al meglio…
Qui mi fermo proponendovi un ampio stralcio, epurato dei commenti politici, di un articolo apparso su La Stampa di oggi relativo ai dati sul PIL dei Paesi Industrializzati invitandoVi,se vorrete, a dire la Vostra nel nostro Blog.
Un saluto cordiale
gba
Italia
maglia nera
nella corsa
per la ripresa
19 Agosto 2010
Sandra Riccio La Stampa Torino
E’ la Germania la locomotiva dell’area Ocse e guida l’attuale ripresa economica insieme alla Gran Bretagna. La leadership tedesca è stata definita dai dati diffusi ieri dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che hanno stilato la classifica dei Pil dei Paesi Industrializzati nel secondo trimestre e hanno confermato quanto già rilevato dall’Eurostat pochi giorni fa. Le statistiche di ieri hanno evidenziato, però, anche la posizione di fanalino di coda dell’Italia che si è rivelata la «maglia nera» di questo gruppo con la crescita più bassa tra i grandi Paesi del mondo.
Nel dettaglio, il Prodotto interno lordo nella zona Ocse è cresciuto dello 0,7% sul secondo trimestre del 2010 e del 2,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Da aprile a giugno di quest’anno, in Germania il Pil è salito del 2,2% sui tre mesi prima e di un robusto 3,7% rispetto al secondo trimestre 2009. Bene ha fatto anche la Gran Bretagna: il Pil inglese, a ruota dietro quello tedesco, è salito dell’1,1% rispetto ai primi tre mesi del 2010 e dell’1,6% rispetto allo stesso trimestre del 2009.
Tra i sette maggiori Paesi l’Italia ha, invece, registrato la crescita tendenziale più bassa: più 1,1% sull’anno prima, mentre rispetto al primo trimestre 2010 è stata confermata per il nostro Paese una crescita dello 0,4% come già aveva comunicato l’Istat a inizio agosto e come poi era stato ribadito dall’Ufficio statistico europeo (Eurostat) lo scorso 13 agosto.
Nel confronto sull’anno l’Italia è cresciuta anche meno del Giappone e degli Stati Uniti che nel secondo trimestre hanno registrato una battuta d’arresto segnando un aumento del Pil inferiore a quello dei primi tre mesi del 2010. Gli Stati Uniti hanno messo a segno una perfomance positiva sull’anno (+3,2%) ma rispetto al primo trimestre dell’anno sono arretrati con una crescita, tra aprile e giugno, dello 0,6% quando tra gennaio e marzo era stata dello 0,9%. Peggio ha fatto il Giappone, dove nel secondo trimestre l’economia è cresciuta su base congiunturale dello 0,1% appena, mentre su base tendenziale la crescita è stata dell’1,9%, molto inferiore al più 4,4%, sempre tendenziale, registrato nel primo trimestre di quest’anno.
Meno appariscente, ma comunque in accelerazione la performance dei francesi, che sono passati dallo 0,2% dei primi tre mesi allo 0,6% del periodo successivo. I dati dell’Ocse riguardanti l’Ue e l’Eurozona sono identici a quelli di quattro giorni fa dell’Eurostat, che già mostravano il forte traino dovuto alla crescita della Germania (più 2,2% del secondo trimestre sul primo 2010), «la più alta dalla riunificazione», ha ricordato anche l’Ocse nel comunicato di ieri…
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