domenica 7 agosto 2011


 Approfittiamo
delle "crisi"
per cambiare…

 



Ieri mi sono sentito molto vicino a Vasco nel leggere questa sua frase « E quella continua sensazione di groppo in gola, di sconsolata tristezza. Un velo opaco, grigio, su ogni cosa...»
 
Ebbene si ci sto passando anch’io da mesi come conseguenza di una inaspettata e grandissima delusione. Credevo fosse amore ed invece era un calesse che tradotto vuol dire pensavo di aver vissuto con una persona ed invece era tutt’altra. Non ho visto la realtà per anni e quando me ne sono reso conto non potevo che reagire così… una sconsolata tristezza ed un continuo groppo in gola…
 
Resisto però alla tentazione di affidarmi alla chimica degli psicofarmaci convinto come sono che anche la più grande delusione, nata dall’aver capito di aver dedicato il mio tempo e le mie energie migliori a quella che si è rivelata essere una, oramai ricorrente nella società moderna, storia di “miseria morale”… può e deve avere un grande riscatto.
 
Lo penso razionalmente e resisto…finché stamani leggo su “La Stampa” in una intervista sulla crisi mondiale fatta al Sociologo e filosofo Zygmunt Bauman, 86 anni, che ha insegnato per decenni all’Università di Leeds ed è noto come teorico della «società liquida», resa tale dalla globalizzazione che elimina sicurezze e identità…la seguente frase:
 
«Già. Perdoni l’esempio, ma se lei fa un incidente in macchina l’economia ci guadagna. I medici lavorano. I fornitori di medicinali incassano e così il suo meccanico. Se lei invece entra nel cortile del vicino e gli dà una mano a tagliare la siepe compie un gesto antipatriottico perché il Pil non cresce. Questo è il tipo di economia che abbiamo rilanciato all’infinito. Se un bene passa da una mano all’altra senza scambio di denaro è uno scandalo. Dobbiamo parlare con gli istituti di credito».
 
Ebbene si credo che sia possibile riscattarsi ma solo se si riesce a capire che pensare solo a se stessi, negare l’evidenza, accusare sempre solo gli altri, fuggire dalle proprie responsabilità, muoversi solo ed esclusivamente per il proprio tornaconto del momento, disprezzare la solidarietà è il vero “male” imposto da una società mossa solo ed esclusivamente da interessi “economici” surrogati a tutti i livelli… sino ad arrivare alle famiglie ed ai comportamenti dei singoli.
 
Possiamo essere ma solo virtualmente, Face Book docet, possiamo impegnarci ma solo ad apparire, il nostro bene del momento va perseguito calpestando chiunque. In economia e nella vita.
 
Uscire dalla crisi planetaria quindi non è solo un problema di macro economia ma è soprattutto un problema di volontà dei singoli e dei “valori” che ognuno deve saper coltivare ed esprimere. Se non cambiamo noi non potrà cambiare il mondo. Per uscire dall’isolamento e dalla tristezza di questo modo di vivere bisogna sapere che esistiamo “noi e gli altri” ed il vero “bene” è quello “comune”, in famiglia e nella società.
 
Io ci credo, ho fiducia e per questo, resisto...insieme ad altri che rifuggono dalla "miseria morale"...chimica e umana.
 



 …meditate
gente
meditate.
 
Se vi va commentate qui sotto!!!
 

gba
 

Nessun commento:

Posta un commento