Oltre confine
un’altro pianeta…
Hollande si
taglia lo stipendio
Premier e ministri ai adeguano
Premier e ministri ai adeguano
Emolumenti
ridotti del 30%
per il governo del
presidente francese
ridotti del 30%
per il governo del
presidente francese
Taglio del 30 per cento
degli stipendi, dal presidente all’ultimo sottosegretario, e firma di una carta
deontologica draconiana: non solo niente conflitti d’interesse o scorciatoie
per i familiari, ma anche il divieto di accettare regali oltre 150 euro e la
raccomandazione di non passare con il semaforo rosso. Così si è presentato, al
primo Consiglio dei ministri, il governo Ayrault, presieduto dal capo
dell’Eliseo socialista, Francois Hollande. Il neopresidente è poi partito per
gli Stati Uniti, dove domani sarà ricevuto dal presidente Barack Obama alla
Casa Bianca. Da lui cercherà il sostegno, l’abbozzo di un asse transatlantico
per la crescita e che faccia da contrappeso alla cancelliera Angela Merkel.
Già oggi pomeriggio
Hollande ha partecipato ad una teleconferenza con Monti, Merkel, Cameron,
Barroso e Van Rompuy, per fare il punto sui principali temi del summit. Ma
dietro di sè, a Parigi, Hollande lascia aperto l’enigma di Martine Aubry, la
leader del partito socialista che ieri ha sbattuto la porta dopo essersi vista
rifiutare nell’ordine il posto di primo ministro e quello di un superministero
dell«Intelligenzà (Cultura più scuola). Tutto questo dopo non aver potuto
nemmeno correre per l’Eliseo, come sperava, perchè il partito gli ha preferito
Hollande alle primarie. Ora ha promesso di condurre con lealtà e impegno la
battaglia per le legislative, poi lascerà anche il partito. Sono già in pista i
due candidati a sostituirla, Jean-Christophe Cambadelis e Harlem Desir. Ma la
domanda che tutti si fanno in casa socialista è: che intenzioni ha Martine? Una
come lei, potente nel partito ed esperta nella gestione del potere, non sarebbe
meglio coinvolgerla in un "cerchio magico" piuttosto che lasciarla
fuori da governo e partito?
In attesa di trovare
risposte, la prima riunione del Consiglio dei ministri - governo di Jean-Marc
Ayrault, 34 ministri suddivisi esattamente a metà fra maschi e femmine - ha
fatto esattamente ciò che Hollande aveva promesso in campagna elettorale e che
ci si aspettava da lui: ha varato il provvedimento che taglia del 30 per cento
gli stipendi dal capo dello stato in giù (il capo dell’Eliseo guadagnerà 14.910
euro lordi al mese, i ministri 9.940) ed ha fatto firmare a tutti un documento
con i doveri del ministro e i comportamenti da evitare assolutamente: niente
conflitti d’interesse, niente doppi mandati, vietati gli interventi in favore
dei familiari, affidamento del portafoglio azioni e investimenti a un gestore
iscritto all’albo, niente inviti per vacanze o soggiorni, consegnare ad un
funzionario pubblico ad hoc tutti i regali ricevuti di valore superiore ai 150
euro. E ancora: risparmiare quanto possibile sui trasporti, treno e non aereo
per i tragitti inferiori a 3 ore, se si prende l’auto di servizio attenersi
rigorosamente al codice della strada. Più che un decalogo sembra una lista
degli errori compiuti nelle gestioni precedenti, e che molto hanno irritato
l’opinione pubblica. L’attenzione all’immagine e la preoccupazione di non
ricadere negli errori passati sono dimostrate dal corollario della carta
deontologica, che impone ai ministri di non spifferare »in pubblico« i loro
disaccordi una volta che la decisione è stata assunta.
La Stampa
19 Maggio
2012
…per
far si
che
le cose cambino
oltre
a meditare
occorre
AGIRE!!!
…se volete dite la Vostra qui sotto!!!
gba
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