sabato 19 maggio 2012


Oltre confine 
un’altro pianeta…

Hollande si taglia lo stipendio
Premier e ministri ai adeguano

Emolumenti 
ridotti del 30% 
per il governo del 
presidente francese

Taglio del 30 per cento degli stipendi, dal presidente all’ultimo sottosegretario, e firma di una carta deontologica draconiana: non solo niente conflitti d’interesse o scorciatoie per i familiari, ma anche il divieto di accettare regali oltre 150 euro e la raccomandazione di non passare con il semaforo rosso. Così si è presentato, al primo Consiglio dei ministri, il governo Ayrault, presieduto dal capo dell’Eliseo socialista, Francois Hollande. Il neopresidente è poi partito per gli Stati Uniti, dove domani sarà ricevuto dal presidente Barack Obama alla Casa Bianca. Da lui cercherà il sostegno, l’abbozzo di un asse transatlantico per la crescita e che faccia da contrappeso alla cancelliera Angela Merkel.

Già oggi pomeriggio Hollande ha partecipato ad una teleconferenza con Monti, Merkel, Cameron, Barroso e Van Rompuy, per fare il punto sui principali temi del summit. Ma dietro di sè, a Parigi, Hollande lascia aperto l’enigma di Martine Aubry, la leader del partito socialista che ieri ha sbattuto la porta dopo essersi vista rifiutare nell’ordine il posto di primo ministro e quello di un superministero dell«Intelligenzà (Cultura più scuola). Tutto questo dopo non aver potuto nemmeno correre per l’Eliseo, come sperava, perchè il partito gli ha preferito Hollande alle primarie. Ora ha promesso di condurre con lealtà e impegno la battaglia per le legislative, poi lascerà anche il partito. Sono già in pista i due candidati a sostituirla, Jean-Christophe Cambadelis e Harlem Desir. Ma la domanda che tutti si fanno in casa socialista è: che intenzioni ha Martine? Una come lei, potente nel partito ed esperta nella gestione del potere, non sarebbe meglio coinvolgerla in un "cerchio magico" piuttosto che lasciarla fuori da governo e partito?

In attesa di trovare risposte, la prima riunione del Consiglio dei ministri - governo di Jean-Marc Ayrault, 34 ministri suddivisi esattamente a metà fra maschi e femmine - ha fatto esattamente ciò che Hollande aveva promesso in campagna elettorale e che ci si aspettava da lui: ha varato il provvedimento che taglia del 30 per cento gli stipendi dal capo dello stato in giù (il capo dell’Eliseo guadagnerà 14.910 euro lordi al mese, i ministri 9.940) ed ha fatto firmare a tutti un documento con i doveri del ministro e i comportamenti da evitare assolutamente: niente conflitti d’interesse, niente doppi mandati, vietati gli interventi in favore dei familiari, affidamento del portafoglio azioni e investimenti a un gestore iscritto all’albo, niente inviti per vacanze o soggiorni, consegnare ad un funzionario pubblico ad hoc tutti i regali ricevuti di valore superiore ai 150 euro. E ancora: risparmiare quanto possibile sui trasporti, treno e non aereo per i tragitti inferiori a 3 ore, se si prende l’auto di servizio attenersi rigorosamente al codice della strada. Più che un decalogo sembra una lista degli errori compiuti nelle gestioni precedenti, e che molto hanno irritato l’opinione pubblica. L’attenzione all’immagine e la preoccupazione di non ricadere negli errori passati sono dimostrate dal corollario della carta deontologica, che impone ai ministri di non spifferare »in pubblico« i loro disaccordi una volta che la decisione è stata assunta.

La Stampa
19 Maggio 2012

…per far si
che le cose cambino
oltre a meditare
occorre AGIRE!!!

…se volete dite la Vostra qui sotto!!!

gba

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