Senza alcun dubbio
LEI
con la speranza
LEI
con la speranza
che rimanga tale
ed il vecchio non annienti
per l’ennesima volta
il nuovo !!!
Primarie Pd,
ecco la donna
che sfida Bersani e Renzi
che sfida Bersani e Renzi
La corsa di Laura Puppato, terza candidata alle
primarie: "Un'anima bella? Eccomi". E racconta: "Non posso
vedere il mio partito dilaniarsi in una battaglia fratricida per le primarie,
diventa una carneficina così.
Quante energie stiamo perdendo?"
di CONCITA DE GREGORIO
TREVISO - Eccolo, l'altro candidato alle primarie
del Pd. Eccola, anzi. Laura Puppato
è una bellissima donna di 55 anni, giovane alla politica. È stata eletta
sindaco la prima volta 10 anni fa. Ha sconfitto la Lega in Veneto, due volte.
Ha amministrato un comune strappandolo al centrodestra e rendendolo tra i più virtuosi
d'Italia, d'Europa.
Il suo primo partito è stato il Pd. Ha preso la tessera quando Grillo si è fatto insistente: la voleva con sé come testimonial ai comizi "ma io avevo da lavorare, e poi non mi è mai piaciuto quel tono, quel disfattismo apocalittico. Qui in questa terra impariamo da piccoli che è più difficile e importante costruire che distruggere". Pd, dunque. Fuori dalle correnti e dalle appartenenze. Sessantamila preferenze a sorpresa alle europee del 2009, non ci credeva nessuno. Le hanno sempre preferito altri candidati: per la segreteria, per la presidenza della Regione. Questa Puppato, mah. Poi, alle regionali, ha fatto il pieno un'altra volta: quasi la metà dei voti sono andati a lei. Talmente tanti che non poteva non diventare capogruppo Pd in Regione.
Il suo primo partito è stato il Pd. Ha preso la tessera quando Grillo si è fatto insistente: la voleva con sé come testimonial ai comizi "ma io avevo da lavorare, e poi non mi è mai piaciuto quel tono, quel disfattismo apocalittico. Qui in questa terra impariamo da piccoli che è più difficile e importante costruire che distruggere". Pd, dunque. Fuori dalle correnti e dalle appartenenze. Sessantamila preferenze a sorpresa alle europee del 2009, non ci credeva nessuno. Le hanno sempre preferito altri candidati: per la segreteria, per la presidenza della Regione. Questa Puppato, mah. Poi, alle regionali, ha fatto il pieno un'altra volta: quasi la metà dei voti sono andati a lei. Talmente tanti che non poteva non diventare capogruppo Pd in Regione.
Sorride. Sorride sempre e dentro il sorriso
dice cose di granito. Che bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, i
partiti esistono per questo: darsi un obiettivo, provare a raggiungerlo, se non
ci si riesce ritirarsi. Che bisogna pensare a "riparare il mondo",
come diceva il suo amico Alex Langer, e non a farci soldi per sé sfruttandolo
ora e pazienza per gli altri. Che non è finita la politica, la vecchia
politica: è finito il tempo della cattiva politica. Che non siamo in crisi economica,
siamo in crisi di un modello economico dal quale nessuno sembra aver voglia di
uscire, perché conviene restarci.
Poi fa esempi concreti e luminosi: una
scuola, un sistema di gestione dei rifiuti, un modo per ridurre il consumo di
energia che genera lavoro e felicità. Poi dice, davanti a una parmigiana di
melanzane - "chè anche questa storia che la magrezza è bellezza è una
bufala" - che "non posso vedere il mio partito dilaniarsi in una
battaglia fratricida per le primarie, diventa una carneficina così, quante
energie stiamo perdendo? Abbiamo tutti la stessa tessera, no? Allora possiamo
provare a fare una proposta che si rivolga agli elettori e dica: questi siamo
noi. Decidete. Mettiamoci in gioco per il bene comune, per quanto possiamo e
sappiamo. Io lo faccio".
Lei lo fa. Laura Puppato
si candida. "Ma non contro Bersani o contro Renzi. Per un'idea di futuro
possibile. Per i nostri figli. Io ne ho una di trent'anni, sto per diventare
nonna. Questa discussione sull'età è davvero curiosa. Quando è che abbiamo
cominciato a credere che sia l'anagrafe a decidere se hai buone idee e buoni
propositi? A me sembra un trucco per distogliere l'attenzione dalla vera posta
in palio".
Qual è la vera posta in palio?
"Un'altra idea di mondo, che altro?
Questo è alla fine. Non c'è salute, non c'è lavoro, non ci sono diritti. Impera
la corruzione, la convenienza privata, l'interesse. Un partito deve indicare
un'altra rotta. Dire qual è il suo obiettivo, nominarlo anche a costo di
scontentare qualcuno. Dare contentini a tutti è facile. Bisogna avere coraggio
e andare altrove anche quando tutti dicono: impossibile".
Riparare il mondo, diceva. Ha conosciuto Langer?
Riparare il mondo, diceva. Ha conosciuto Langer?
"Eravamo molto amici. Nel movimento
ambientalista insieme. Io vengo da lì e continuo a pensare che l'anima verde
sarà la salvezza del paese. Non c'è dubbio che sia così, se poi ha tempo le
dico perché. Alex ci ha dato una mano quando andavamo in Jugoslavia a portare
camion di viveri, durante la guerra. Abbiamo fatto non so più quanti viaggi al
fronte. Mio figlio Francesco, che oggi ha 19 anni, è nato in viaggio. Lo ha
battezzato un prete croato. Sono cattolica, si".
Poi è arrivata la politica.
Mi sono candidata a Montebelluna, ho vinto.
Abbiamo iniziato a parlare di salute, cultura, di raccolta differenziata dei
rifiuti contro le mafie dei megaimpianti al veleno. Abbiamo mostrato che basta
cambiare mentalità per sconfiggere certi interessi. Non è stato mica facile.
Risparmio energetico, riciclaggio. Ci sono voluti anni. Abbiamo dato lavoro. Le
pratiche virtuose creano lavoro. Se non si mettono in atto è perché ci sono
interessi economici contrari. Sa quanti soldi sono a disposizione oggi per
cambiare modo di vita?".
No, quanti?
"L'Europa mette 14 miliardi di euro
per progetti per le smart cities, 180 per l'incremento dell'efficienza
energetica. Il futuro è lì, basta tendere la mano. Parchi, mobilità
sostenibile, città digitali. In media nel mondo un edificio ha un bisogno
energetico di 160 kilowatt per ora. Noi abbiamo fatto un asilo che ne consuma
20, e senza pannelli solari. Solo costruendo con raziocinio. L'energia che
costa di meno è quella che non consumi. Ma non parlo di stare a luce spenta,
sa? Parlo di sprechi. Certo che l'Enel questo ragionamento non lo vuole
sentire, ma il mondo va lì. Deve andare lì, lo dobbiamo a chi verrà dopo.
Centinaia di migliaia di persone trovano lavoro nella costruzione di un mondo
pulito. Certo servono anche altre riforme: la giustizia,
l'amministrazione".
Cosette...
"Noi agli imprenditori dobbiamo dire. La pubblica amministrazione ti deve dare una risposta in 30 giorni. La giustizia deve emettere un giudizio in 180. Noi, partito politico, vogliamo questo: questo è il nostro obiettivo. Se non ci riusciamo avanti un altro".
Le diranno che è un'anima bella.
"Me l'hanno già detto, in effetti. Si
vede che loro si sentono brutte, io preferisco stare nel primo gruppo. Li
conosco i cinici. Un giorno D'Alema mi ha detto: io non mi sento più un
politico, mi considero un intellettuale. Benissimo, c'è posto per tutti. Gli
intellettuali sono indispensabili".
Fra Bersani e Renzi chi avrebbe votato?
Fra Bersani e Renzi chi avrebbe votato?
"No, guardi. Servono l'energia di
Renzi, la competenza di Bersani. Ciascuno faccia quello che sa fare e dica
quali sono i suoi obiettivi. Mettiamo insieme le forze, non una contro l'altra..
La gente non è interessata alle battaglie di potere. Viviamo un'epoca
drammatica, i giovani non hanno lavoro, i loro padri che lo perdono si
uccidono. Quale dev'essere lo scopo di un grande partito di sinistra se non
indicare un orizzonte di sviluppo possibile? Allora io dico: zero metri quadri.
Facciamo una politica urbanistica senza un metro quadro di costruzione in più.
Ristrutturiamo, restauriamo. Abbiamo il paese più bello del mondo,
proteggiamolo. Creeremo lavoro, cultura, bellezza, felicità. So di cosa parlo,
l'ho fatto. Quando Grillo è venuto a premiarmi come primo sindaco a cinque
stelle l'ho ascoltato. Le sue denunce sono giuste, quasi tutte. Quello che è
sbagliato è la rabbia, il risentimento, l'ansia di abbattere tutto, il
disprezzo della politica. La politica è fatta di persone: bisogna affidare il
compito nelle mani giuste, avere fiducia in chi la merita, avere coraggio. I
partiti, anche il nostro, soffrono di un eccesso di servilismo: i giovani sono
scelti dai vecchi non per i loro meriti ma per la fedeltà. Rompiamo questo
meccanismo. Andiamo avanti, invece, lontanissimo: rinnoviamo, sì, dando fiducia
al merito e al coraggio".
Con questa legge elettorale...
"Appunto. No ai pateracchi. Facciamo
le primarie, per far scegliere i candidati ai cittadini. Se si va a votare con
la vecchia legge lasciamo l'80 per cento delle liste agli elettori e il 20 per
cento, al massimo, per figure tecniche, storiche...".
E le alleanze?
E le alleanze?
"Quello delle alleanze non può essere
il tema della campagna elettorale. Noi dobbiamo essere noi. Dobbiamo crescere,
essere credibili, guadagnare la fiducia degli elettori. Questo è un grande
partito. Metta da parte i potentati. Abbia il coraggio di rischiare. Dica
quello che vuole, e come lo vuole. Sul lavoro, sui diritti civili, sulla salute
e sulla scuola, sullo sviluppo. Gli altri verranno da noi, dopo. Se non ci
votano è perché non scegliamo. Diciamo parole chiare. Poi sarà su quello, su
quel che diciamo che si decideranno le alleanze. Sono stanca, davvero stanca,
di vedere invece che il Pd che è anche casa mia è diventato l'autobus di cui si
serve chi vuole fare la sua personale fortuna per scendere alla prima fermata.
Tutti vogliono vendere la loro merce. Io vorrei partecipare a un mercato
comune, invece. Vorrei dire: ho questo da offrire, e voi? Vorrei sconfiggere le
destre, vorrei che tutti ci ricordassimo i pericoli che abbiamo attraversato e
che corriamo ancora, vorrei proporre un'idea che sia utile ai nostri figli e
miei nipoti, non a me. Se serve un'anima bella - ride ordinando il dolce - ho
deciso: io ci sono".
La
Repubblica 13 Settembre 2012
©
Riproduzione riservata
Questo Paese
ce la potrà
fare se
gli Italiani
oltre a meditare, lamentarsi ed urlare
impareranno ad agire premiando il nuovo,
che applicando il
BUON SENSO,
cerca semplicemente
di
FARE !!!
…se volete dite la Vostra qui sotto!!!
gba
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