Dobbiamo
semplicemente
smetterla
di essere ipocriti…
Usa,
strage di bambini
a scuola: 27 morti.
Obama:"Ci siamo passati
troppe volte"
"Questi figli sono
i nostri figli.
Dobbiamo prendere provvedimenti"
La tragedia in un istituto elementare a
Newtown (Connecticut). Il killer ha fatto irruzione e ha iniziato a sparare,
facendo un massacro in una classe e uccidendo la preside e lo psicologo. Poi si
è suicidato. Secondo il fratello, soffriva di disturbi della personalità. Prima
di uscire di casa ha ammazzato la madre, che era insegnante nella stessa scuola
E sì
smettiamola di essere ipocriti, smettiamoli di stupirci, smettiamola di
scandalizzarci, smettiamola di sprecare parole inutili, smettiamola di
prenderci in giro.
Viviamo in una
società che ci induce ad “apparire” e non ad “essere”. Una società dove tutti
tolleriamo tutto. Dove pochi stabiliscono e rispettano i limiti del vivere
civile ed etico.
L’obiettivo
quotidiano della stragrande maggioranza degli esseri umani è quello di pensare
solo ed esclusivamente a se stessi e, molto spesso, per riuscirci si calpestano
i più elementari diritti del nostro prossimo.
I nostri figli
sono educati dalla società di cui facciamo parte dove i genitori sono molto
spesso i primi a dare il cattivo esempio prevaricando etica, lealtà e rispetto
reciproco.
Separati in
casa o in case diverse. Ognuno corre per se stesso confondendo i reale con il
virtuale. Un’amicizia ed una relazione nascono e finiscono alle prime
difficoltà…spesso con un click.
Condividere,
costruire, confrontarsi, discutere, mediare, tenere conto del prossimo sono
esercizi sepolti anche da chi a vent’anni dichiarava di voler costruire un
mondo migliore, ed io ahimè sono, ancora, tra questi...e vivo da tempo con
l’etichetta di “idealista”…che è un modo elegante per definire quelli che sono,
razza in estinzione, dediti più all’essere che all’apparire.
Per apparire
basta avere e se non hai almeno un genitore bancomat, che solitamente è il più
amato anche quando moralmente discutibile, in grado di soddisfare ogni tua
esigenza…troverai un modo per prevaricare...qualcuno e farcela.
Che in questo
humus qualcuno possa coltivare la propria pazzia è quantomeno logico. Se poi
questo qualcuno vive in un paese dove le armerie sono il quadruplo dei Fast
Food e per comprare un’arma basta avere ventun anni…il festival dell’ipocrisia
assegna il podio, senza difficoltà alcuna, a tutti coloro che con il loro
vivere quotidiano alimentano questo stato di cose.
Io continuo ad
immaginare un mondo di trattorie slow food dove vengono alimentati non solo i
corpi ma anche le menti. Dove il piacere del dire e del fare rispondono a
valori forse antichi ma indispensabili per godere della magia della vita nostra
e degli altri…in modo solidale*.
*solidale
[so-li-dà-le] agg. (pl. -li)
[so-li-dà-le] agg. (pl. -li)
Che è concorde con altri nell'opinione, nel
proposito, nell'azione, ed è disposto a dividere impegni e responsabilità
gba
…se volete dite la Vostra qui sotto!!!
gba
Ebbene …. sappi che a bordo di quell’idealismo lì, di cui tu parli, ci sono anch’io, e come te, continuo ad aspettare un mondo migliore. Purtroppo questo mondo, lo vedo sempre più lontano da me, e la speranza mi scivola ogni volta tra le dita, quando nel terzo millennio, ci sono ancora bambini che muoiono di fame, bambini uccisi dalle bombe, uomini che si suicidano perché hanno perso il lavoro, donne che muoiono su una banchina della metropolitana.
RispondiEliminaAccuso dunque, una sorta di mal di mare che mi si stringe lo stomaco, quando sento o leggo le notizie di tutti i giorni, quando vedo scorrere sugli schermi le solite facce, sempre le stesse, quando la finzione travolge e stravolge quotidianamente la realtà.
Si continua a far finta di nulla su un mucchio di fronti. Dicono che ci si abitua a tutto , infatti, anche i peggiori episodi di sangue, non smuovono altro che fragili sentimenti, nemmeno la morte, ovviamente l’altrui, lascia spazio a uno scampolo di tristezza; ormai, troppo abituati al marito che fa a pezzi moglie e figli, al buon padre che getta nel fiume il figlioletto o allo psicopatico che fa strage di bambini, finisce che, forse, se uscendo di casa trovassimo il nostro vicino sgozzato, butteremmo su di lui un misero sguardo prima di fare un passo più lungo.
L’ipocrisia, a questo punto, ha superato se stessa scivolando nell’indifferenza e l’apparire, ormai, non è più un fatto di vanità ma di costume .
Nasce così, la mia assurda voglia di una ovviamente pacifica rivoluzione, per stracciare le maschere a chi le porta ormai con troppa disinvoltura, per porre fine al senso di impotenza e preoccupazione del futuro che accompagna me e molti altri. Diventa sempre più, indispensabile e urgente, riuscire a graffiare quel muro di qualunquismo, arroganza, disonestà che senza sosta ci sovrasta.
Purtroppo la mancanza di confronto, di vicinanza, di dialogo, ha lasciato il posto, per sconforto o per indole, a un individualismo difficile da scalfire. Per molti è più facile occuparsi del proprio piccolo spazio, trincerarsi dietro ai propri schermi, diventando magari tigri nel virtuale e assolutamente assenti nel reale.
Nonostante tutto, io, come te, continuo a crederci, anche se purtroppo non so inventare nulla di grande e non so far altro che scrivere e parlarne, ricordare e regalare le mie nostalgie.
Ma ….. chissà se …..
“Quelli come noi che son venuti su un po’ strani …. basterà che un giorno trovino un po’ di forza e aiuteranno gli altri a dare un calcio al mondo ….” (Lolli)
Margherita G.
Provo a risponderti Margherita, il mio pensiero di prima e' sparito.
RispondiEliminaSi a volte mi pare di vivere su un altro pianeta, non il nostro sferico, bellissimo, ma dove cadono in continuazione bombe dal cielo . In questo bruttissimo periodo storico (non mi appartiene per niente) mi ritrovo letteralmente "bombardata" da voci e rumori molesti e spesso mi chiedo se non sto vivendo un film. Avevo creduto nell'umanita' ed ora che è sepolta sia la parola sia l'utopia, comunico solo con chi prova ancora emozioni: lacrime, sorrisi, risate, tristezza, malinconia, legate alle situazioni reali. Vere. Anche le amicizie sono diventate "merce di scambio" e figuriamoci poi le conoscenze, quelle superficiali o di opportunita' (un colpo alla botte, l'altro al cerchio). Spero ancora, nonostante tutto che i bambini e le loro madri sgomente, possano costruire un futuro decoroso, dignitoso, non dico luminoso....E' sognare troppo!! Spero di potermi svegliare un giorno, all'alba, molto presto e guardando fuori dalla finestra poter intravedere uno spiraglio di luce . La luce che vedevo quando mi sentivo un'idealista-solidale-guerriera. Mi sento gia' un po' strana....forse la tua ENERGIA e' arrivata fino a me. Mi ha contaminata. Ciao amica. Grazie.
RispondiEliminaDanila Querio