martedì 19 marzo 2013



Tra Sacro
e
Profano…

Non illudetevi sul nuovo Papa

Il nuovo pontefice ha voluto chiamarsi Francesco. All’indomani della sua elezione, coloro che hanno scambiato la chiesa per un’agenzia etica filantropica concorrenziale all’Onu, che dovrebbe occuparsi di pace, di giustizia e di problematiche sociali, hanno cantato vittoria. Una buona fetta di cattolici è convinta (non è chiaro se per ignoranza o malafede) che la teologia “francescana” prediliga le questioni umani a quelle spirituali.

L’equivoco nasce da certa bibliografia che ha dipinto San Francesco d’Assisi come un sempliciotto pacifista che nel tempo libero parlava con gli animali e giocava a scopone con i compagni di merenda della mezza luna. In realtà, i suoi sermoni erano più simili alle scudisciate di Savonarola che ai “volemose bene” del papa buono, della luna e delle carezze ai bambini.

«Considerate e vedete che il giorno della morte si avvicina. Vi supplico perciò di non dimenticare il Signore, assorbiti come siete dalle cure e dalle preoccupazioni di questo mondo, poiché tutti coloro che dimenticano il Signore e si allontanano dai Comandamenti di lui, sono maledetti e saranno dimenticati da lui. E quando verrà il giorno della morte, tutte quelle cose che credevano di possedere saranno loro tolte. E quanto più sapienti e potenti saranno stati in questo mondo, tanto maggiori saranno i tormenti che dovranno patire all’inferno», proferì San Francesco ai reggitori dei popoli del suo tempo. Altro che rottura con i vecchi schemi ratzingeriani… la continuità teologica con l’ex pastore tedesco è dunque assicurata.

Andando a riascoltare recenti omelie e dichiarazioni del cardinale Jorge Mario Bergoglio, si è scoperta una totale affinità pastorale e teologica con papa Benedetto XVI. Altro che, come avrebbero sperato i riformatori (leggasi anche coloro che pur dichiarandosi cattolici amano i valori laici e mondani più dei dettami della Chiesa), maggiore apertura alle coppie gay, alle adozioni per le coppie omosessuali, all’aborto e ai metodi contraccettivi. L’ex cardinale Bergoglio condannò tali illegittime pretese con una forza tale da far schiumare di rabbia non pochi soggetti.

Ai gay fece presente che i matrimoni omosessuali sono un «segno del demonio e un attacco devastante ai piani di Dio», mentre alle donne in carriera, in riferimento alla candidatura alle presidenziali di Cristina Kirchner disse che «le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L’ordine naturale e i fatti ci insegnano che l’uomo è un uomo politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, ma niente più di questo».

A ulteriore conferma della continuità dell’ortodossia tra il cardinal Bergoglio e papa Francesco è arrivata la prima omelia. Dopo aver reiteratamente citato il diavolo (grande assente dalle predicazioni moderne di certa area progressista) ha ricordato a coloro che hanno scambiato la Chiesa per una sorta di crocerossina laica intenta a sfamare i poveri e a distribuire beni che «se non confessiamo Gesù Cristo, diventeremo una Ong assistenziale ma non la Chiesa, sposa del Signore».

Ha infine chiarito che la vera riforma nella Chiesa è la fede, e la testimonianza della fede. Come si dice: un papa cattolico apostolico romano a tutto tondo! Chi vuole strappare Cristo dalla croce per adattarlo alle insidie della modernità, dovrà dunque attendere.
Gianni Toffali - Verona
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)

Primavera Italiana

Due presidenti delle Camere di alto profilo. Anche nei loro discorsi d’insediamento. E ora un esecutivo di altrettanto valore

Forse mai, nella storia dell’Italia repubblicana, l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento è stata così imprevista e con così alti momenti di commozione. Laura Boldrini, eletta presidente della Camera dei deputati, e Piero Grasso, eletto presidente del Senato della Repubblica, non rientravano tra i favoriti. La loro nomina è avvenuta fuori dalla stantia pratica dei compromessi, degli accordi tra partiti, degli equilibrismi politici.

I discorsi di insediamento delle due figure, cristalline sul piano morale, impegnate nel sociale, hanno rafforzato la sensazione e la speranza che si possa realizzare una primavera italiana che annienti il gelo invernale dei corrotti, degli arrampicatori sociali, dei collusi con le mafie, di parlamentari e ministri freddi, distanti dai cittadini, insomma facenti parte dei privilegiati della “casta”. Sia Grasso che la Boldrini – in particolare quest’ultima – hanno parlato al cuore delle persone, con discorsi inusuali, coraggiosi, all’altezza della gravissima situazione che vive il nostro Paese. 

Raramente si son sentiti presidenti della Camere enunciare apertamente ciò che sta a cuore di tutti gli italiani “puliti” e di buona volontà: povertà, lavoro, aziende in crisi, cassintegrati, disoccupati, esodati, ambiente, moralità, scuola, condizione delle donne, giustizia, verità sulle stragi,  lotta alla mafia, vergogna delle carceri, morti nel Mediterraneo, europeismo, antifascismo, Aldo Moro… E, soprattutto, di rado si son sentiti con forza in “discorsi politici” la sensibilità e la sincerità della passione di chi parlava, la concordanza tra parole e mente, il desiderio di impegnarsi per il cambiamento.

Cominciano in tanti a pensare che l’Italia ce la possa fare. Che la sua parte migliore possa guidare le sorti di un Paese in decadenza e, per di più, in disarmo. Ora la primavera italiana potrebbe continuare con un governo dello stesso profilo dei due presidenti delle Camere: fuori dagli schemi, civico, sorprendente. E – ci si perdoni la rima – vicino al cuore della gente. Come ha affermato Laura Boldrini, «la politica deve tornare a essere una speranza, una passione».

Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)


…ma forse
è meglio
aspettare
per giudicare!!!

…se volete dite la Vostra qui sotto!!!

gba

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