Santanchè e dintorni
per cortesia
non siate ridicoli e
per cortesia
non siate ridicoli e
se potete farcela…
''Vergini che si offrono al Drago''
Veronica aveva ragione
Silvio
Berlusconi è "un uomo malato". Un uomo che "frequenta le
minorenni". Lo hanno ripetuto in tanti dopo lo scandalo Noemi, le
rivelazioni della D'Addario, il "caso Ruby" e poi quello che è
successo negli ultimi giorni con la divulgazione delle telefonate a Tarantini.
Ma
la prima a dirlo è stata Veronica Lario in una mail all'Ansa. Parole dure,
sfociate subito dopo la festa per il diciottesimo compleanno di Noemi Letizia,
e "recitate" ad Annozero da Monica Guerritore, il 7 maggio del 2009.
Le
intercettazioni di Tarantini e l'ultima "dichiarazione d'intenti" del
presidente del Consiglio ("La patonza deve girare")
avvalorano ancora di più l'allarme lanciato ormai più di 2 anni dalla ex
signora Berlusconi.
Eccone alcuni stralci:
"Non posso stare
con chi frequenta minorenni"
"La
strada del mio matrimonio è segnata": disse Veronica Lario (qui il video). "Non posso stare con un uomo che frequenta
le minorenni. Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale. Io e i miei figli
siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla, e ci fa
soffrire...Non posso più andare a braccetto con questo spettacolo".
"Figure di
vergini che si offrono al drago"
"Qualcuno
ha scritto - proseguiva la Lario - che tutto questo è a sostegno del
divertimento dell’imperatore. Condivido. Quello che emerge dai giornali è un
ciarpame senza pudore. E tutto in nome del potere..Figure di vergini che
si offrono al drago per rincorrere il successo e la notoretà…e per una strana
alchimia, il paese tutto concede e tutto giustifica al suo imperatore".
"Una persona che
non sta bene"
Ancora,
Veronica chiariva di aver cercato in tutti i modi di aiutare suo marito (qui il video). "Ho cercato di aiutarlo...ho implorato le
persone che gli stanno vicino di fare altrettanto, come si farebbe con una
persona che non sta bene. E' stato tutto inutile. Credevo avessero capito...mi
sono sbagliata. Adesso dico basta".
Due
anni prima la lettera a Repubblica
"Mio marito mi deve
pubbliche scuse"
di VERONICA BERLUSCONI
Egregio
Direttore,
con
difficoltà vinco la riservatezza che ha contraddistinto il mio modo di essere
nel corso dei 27 anni trascorsi accanto ad un uomo pubblico, imprenditore prima
e politico illustre poi, qual è mio marito. Ho ritenuto che il mio ruolo
dovesse essere circoscritto prevalentemente alla dimensione privata, con lo
scopo di portare serenità ed equilibrio nella mia famiglia. Ho affrontato gli
inevitabili contrasti e i momenti più dolorosi che un lungo rapporto coniugale
comporta con rispetto e discrezione. Ora scrivo per esprimere la mia reazione
alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha
seguito la consegna dei Telegatti, dove, rivolgendosi ad alcune delle signore
presenti, si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili: "
... se non fossi già sposato la sposerei subito" "con te andrei
ovunque".
Sono
affermazioni che interpreto come lesive della mia dignità, affermazioni che per
l´età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un
primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non
possono essere ridotte a scherzose esternazioni. A mio marito ed all´uomo
pubblico chiedo quindi pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente, e
con l´occasione chiedo anche se, come il personaggio di Catherine Dunne, debba
considerarmi "La metà di niente".
Nel
corso del rapporto con mio marito ho scelto di non lasciare spazio al conflitto
coniugale, anche quando i suoi comportamenti ne hanno creato i presupposti.
Questo per vari motivi: per la serietà e la convinzione con la quale mi sono
accostata a un progetto familiare stabile, per la consapevolezza che, in
parallelo alla modifica di alcuni equilibri di coppia che il tempo produce, è
cresciuta la dimensione pubblica di mio marito, circostanza che ritengo debba
incidere sulle scelte individuali, anche con il ridimensionamento, ove
necessario, dei desideri personali. Ho sempre considerato le conseguenze che le
mie eventuali prese di posizione avrebbero potuto generare a carico di mio
marito nella sua dimensione extra familiare e le ricadute che avrebbero potuto
esserci sui miei figli.
Questa
linea di condotta incontra un unico limite, la mia dignità di donna che deve
costituire anche un esempio per i propri figli, diverso in ragione della loro
età e del loro sesso. Oggi nei confronti delle mie figlie femmine, ormai
adulte, l´esempio di donna capace di tutelare la propria dignità nei rapporti
con gli uomini assume un´importanza particolarmente pregnante, almeno tanto
quanto l´esempio di madre capace di amore materno che mi dicono rappresento per
loro; la difesa della mia dignità di donna ritengo possa aiutare mio figlio
maschio a non dimenticare mai di porre tra i suoi valori fondamentali il
rispetto per le donne, così che egli possa instaurare con loro rapporti sempre
sani ed equilibrati.
RingraziandoLa
per avermi consentito attraverso questo spazio di esprimere il mio pensiero, La
saluto cordialmente.
(31 gennaio 2007)
(31 gennaio 2007)
…documentatevi
leggete
riflettete
ragionate
cercate dentro di Voi
un briciolo
di residua dignità…
…dopodiché
rispettando le sentenze
rispettando le leggi
ed illuminati
dal buon senso
fate liberamente
sfoggio del
Vostro pensiero
e non del
Vostro
servilismo.
Il re è nudo
da tempo
e solo lui può tentare
di rivestirsi!!!
…se volete dite la Vostra qui sotto!!!
gba
Condannato a 7 anni di carcere e all’interdizione dai pubblici uffici …. Questo si che è davvero un momento catartico !!!
RispondiElimina“Sentenza Ruby, Berlusconi 7 anni e li dimostra
di Marco Travaglio | 24 giugno 2013
Dunque, per il Tribunale di Milano, Silvio Berlusconi ha costretto la Questura di Milano a violare la legge per rilasciare Ruby prima che parlasse e ha avuto incontri ravvicinati di tipo sessuale a pagamento con una minorenne.
E, per salvarsi dalla condanna, ha pagato decine di testimoni (fra cui due deputati) per giurare il falso dinanzi ai giudici.
Chiunque conoscesse le carte lo sapeva anche prima che lo dicessero i giudici: restava solo da capire se i fatti, assolutamente certi, configurassero dei reati, e quali.
Ora tutti domandano ai berluscones se, dopo la condanna a 7 anni in primo grado, il governo rischia di cadere. Ma la domanda è sbagliata, o meglio è giusta ma rivolta alle persone sbagliate: bisognerebbe chiedere a Enrico Letta e al Pd che cosa ci facciano al governo con un alleato così.”
Ho citato questo breve commento di Marco Travaglio perché ben traduceva il mio pensiero di adesso.
Per quanto riguarda Berlusconi, non ci sono altre parole da spendere, è un infelice e malato personaggio che ha inquinato (come tanti) il mondo politico per troppi anni e stregato tutti coloro che lo hanno votato nonostante tutto.
L’unico desiderio da esprimere ora, è di poter finalmente girare pagina e non parlarne più.
Margherita Grolla