giovedì 27 giugno 2013


Un paese
impazzito
dove…

La maturità
non vale una pizza

Insegna italiano in un istituto tecnico della periferia romana ed è commissaria interna agli esami di maturità. Da quando ha ricevuto quella telefonata, le si è rovesciato il mondo. «Professoressa? Sono il padre di Andrea». Uno dei suoi maturandi migliori. Un adolescente caparbio che per tutto l’anno si è diviso fra lo studio e il lavoro in nero ai tavoli di una pizzeria. «Professoressa, la chiamo per la maturità di mio figlio...». «Non si preoccupi, Andrea la supererà senza problemi». «E’ proprio questo il punto… Ho bisogno che lei me lo bocci».  

La prof ha abbozzato un sorriso. In tanti anni di onorata carriera aveva dovuto fronteggiare ogni genere di richieste da parte dei genitori. Ma un padre che ti chiama a casa per chiederti di bocciare suo figlio non le era mai capitato. Si trattava chiaramente di una battuta… «Non sto scherzando, professoressa. La pizzeria ha detto ad Andrea che può assumerlo in pianta stabile grazie alla nuova legge sul lavoro: però le agevolazioni valgono solo per i ragazzi senza diploma».

La prof ha deglutito: «Lei mi sta chiedendo…» «… di aiutare mio figlio. Il diploma potrà sempre prenderlo l’anno prossimo». Così la prof ha cominciato a covare in solitudine il suo dubbio amletico. Fare il proprio dovere e promuovere Andrea, trasformandolo in un disoccupato? O bocciare un ragazzo meritevole per consentirgli di ottenere il posto? Consapevole che in questo caso boccerebbe anche se stessa, accettando il principio che l’insegnamento a cui ha dedicato la vita non rappresenta più un vantaggio, ma un handicap? Ci sarebbe da diventare pazzi, se non lo fossimo già. 

Buongiorno
Massimo Gramellini
La Stampa 27 Giugno 2013

…i parlamentari, scelti dalle segreterie dei rispettivi partiti ed eletti da poco più di un italiano su due attraverso una legge incostituzionale, hanno inventato
un governo,
antitetico rispetto a quanto promesso in campagna elettorale,
composto da un gruppo
di ministri che hanno varato sinora provvedimenti
che hanno lo stesso effetto
di una camomilla proposta, come terapia,
ad un malato di tumore…

Gli italiani tutti
assistono il malato,  
considerato da tutti terminale,
e la classe politica, incompetente e  pressapochista,
chiamata a curarlo…
sperando nel miracolo
…mentre la vita scorre continuando a fare il meno possibile cercando di ottenere il più possibile.

Senza ombra di dubbio
siamo culturalmente inadeguati…
destinati quindi
 a perenne follia
e sicuro fallimento!!!

Chiedendo perdono
alla follia!!!

P.S. La notizia che ha generato la riflessione di Gramellini 
è risultata essere una bufala. 
Le mie considerazioni rimangono confermando che
…al peggio non c’è mai fine e
se volete,dite la Vostra qui sotto!!!

gba

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