Al peggio
non c’è mai fine…
non c’è mai fine…
Svizzera in testa,
gli Usa risalgono
al quinto posto
gli Usa risalgono
al quinto posto
L’Italia è sempre meno
competitiva,Lituania
e Barbados più avanti di noi.
e Barbados più avanti di noi.
La
nostra economia crolla al 49° posto nella classifica del World Economic Forum.
Pesano la scarsa efficienza dei mercati e il ristretto accesso ai finanziamenti.
L’Italia
è scesa al 49° posto della classica annuale del World economic Forum (Wef)
delle economie più competitive del pianeta. Nella graduatoria 2013-2014,
guidata dalla Svizzera, l’Italia risulta preceduta da Lituania e Barbados e 49ª
su un totale di 148 economie, mentre l’anno scorso era 42/a su 144. I peggiori
voti sono registrati in settori quali l’efficienza del mercato del lavoro (137)
e lo sviluppo del mercato finanziario (124).
Nessun
cambiamento invece per la Svizzera confermata al vertice dal Global
Competitiveness Report 2013-2014 per il quinto anno consecutivo. L’indice di
competitività globale (Gci) pone Singapore e Finlandia rispettivamente in
seconda e terza posizione (invariate), mentre la Germania guadagna due
posizioni e sale al quarto posto. Anche gli Stati Uniti, dopo quattro anni di
trend in discesa, registrano un miglioramento e salgono dal settimo al quinto
posto. La classifica dei Top Ten prosegue con la Svezia (6, quarto l’anno
scorso), Hong Kong (7, nono l’anno scorso), i Paesi Bassi (8, quinto), il
Giappone (9, decimo) ed il Regno Unito (10, ottavo nel 2012).
Il
Wef osserva che in Europa, gli sforzi per affrontare il debito pubblico ed
evitare un break-up dell’euro hanno in parte distolto l’attenzione dalle
questioni legate alla competitività. Le economie dell’Europa meridionale come
Spagna (35ª), Italia (49ª), Portogallo (51ª) e in particolare la Grecia (91ª)
hanno bisogno di affrontare le debolezze nel funzionamento e nell’efficienza
dei loro mercati, promuovere l’innovazione e migliorare l’accesso al
finanziamento.
Tra
le economie emergenti «brics», la Cina è al 29° posto, il Sudafrica al 53°
davanti al Brasile (56°), l’India (60°) e la Russia (64), l’unica a migliorare
la sua classifica, salendo di tre posti, mentre il Brasile scende di otto
posti.
La
classifica del Wef è stilata in base a un Indice globale di competitività (Gci)
costruito con una media ponderata di punteggi in diversi fattori che coprono 12
categorie, tra le quali le istituzioni e le infrastrutture, la salute e
l’istruzione superiore, efficienza del mercato di beni e servizi, l’efficienza
del mercato del lavoro, lo sviluppo del mercato finanziario, la tecnologia e
l’innovazione.
Economia
La
Stampa 5 Settembre 2013
…anche se
è evidente che
una eventuale
santificazione
eterna
eterna
di Silvio Berlusconi
ci farebbe
in pochi
secondi
diventare uno dei Paesi
più competitivi del Pianeta!!!
Ma ahimè il problema non è Berlusconi
ma bensì la cultura oramai dominante
che
lui ben rappresenta; fare il meno possibile
cercando di ottenere il più possibile.
Questo modus vivendi ha reso questo Paese
ed i suoi abitanti…impresentabili.
Le rare eccezioni che sinora hanno permesso
al Paese di salvarsi…non bastano più
e
quindi…si precipita.
La soluzione è una sola;
che gli italiani inizino ad essere
culturalmente adeguati,
sentendosi parte di un insieme
e facendo del loro meglio, in modo onesto e
leale,
per far si che l’insieme Italia
riesca ad essere finalmente competitivo...
rispettando leggi e norme vigenti.
I
have a dream !!!
gba
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