Il festival
dell’ipocrisia…
dell’ipocrisia…
Scusate ma forse stiamo davvero superando ogni limite. Dopo aver letto quanto segue estratto
senza modifiche da un articolo apparso su La Stampa di oggi a cura di Francesco
Manacorda…:
“Certo,
le scelte di Renzi possono anche prestarsi a qualche critica: Todini e
Marcegaglia, ad esempio, sono figlie - a tutti gli effetti - del capitalismo
familiare e qualcuno già ricorda che la stessa Todini è stata europarlamentare
per Forza Italia, vedendo dietro la sua nomina l’ombra di qualche scambio con
l’ex Cavaliere. L’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro, che resta alla
presidenza di Finmeccanica, si dimostra l’unico vero inamovibile. I nuovi
amministratori delegati di Eni ed Enel sono cresciuti finora sotto l’ala
protettiva dei loro predecessori e c’è chi teme che proprio per questo non
siano abbastanza portatori di innovazione. E ancora, la procedura di selezione
dei nomi è stata affannosa e non priva, nelle liste dei consiglieri, di qualche
nome che riporta a spartizioni di partito”.
…credo
che sia doveroso ricordare allo spettabile giornalista, e non solo, che le
nomine sono state decise con la benedizione del leader, io direi
meglio “lader”…viste le condanne, di un partito che assomiglia sempre più ad
una nave alla deriva dalla quale scappano anche i topi… e che il mitico
Moretti, non citato nella frase sopra riportata, per aver distrutto le Ferrovie
dello Stato, quantomeno come bontà del servizio che le centinaia di migliaia di
pendolari sono pronti a testimoniare, e aver minacciato di andare all’estero è
stato giustamente premiato mettendolo ai vertici di Finmeccanica. E poi
spacciare la nomina delle donne alla Presidenza di tre enti come “rivoluzionaria”
vuol dire dimenticare che le tre donne, in quanto presidentesse, non
rivestiranno un ruolo esecutivo ma di pura facciata
Se
un giornalista come Manacorda arriva a esprimere tale e tanta ipocrisia addirittura
intitolando il suo articolo “L’impronta del rottamatore” vorrei consigliargli,
quanto meno, di cambiare quest’ultimo in “L’impronta del riciclatore” salvando,
nell’ipocrisia, almeno la coerenza.
Ancora
una volta, caro Fonzie, cambia la forma ma non la sostanza. Gba
se volete,dite la Vostra qui sotto!!!
gba
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