Il gran finale
dell’italico
dell’italico
degrado…
Fronte degli sfrontati
Berlusconi, dico Berlusconi, ha rinfacciato a Grillo di essere un evasore fiscale. L’ex tangentopolaro Frigerio, uno dei
pochi a essere riuscito a maneggiare mazzette in secoli diversi, ha ammesso di
avere ricevuto dei soldi per l’Expo da un imprenditore, ma ci ha tenuto a
precisare che non si trattava di tangenti bensì di omaggi alla sua persona.
L’ex capo della commissione anticamorra,
dico della commissione anticamorra, è stato arrestato con l’accusa di avere
imposto con le minacce la nomina del manager di una Asl a lui cara. Il
presidente del Bologna si è presentato alle trattative per la vendita del club
in compagnia del capo degli ultrà, spacciandolo per il suo professionista di
fiducia: il capo ultrà risulta laureato in veterinaria.
Durante un comizio nella natia Arconate, il
berlusconiano non riluttante Mario Mantovani ha offerto pubblicamente - dico
pubblicamente - posti nella sanità lombarda ai suoi concittadini in cambio di
voti. Nelle mense scolastiche di Pomezia la giunta guidata da un grillino ha
scodellato due menu diversi - uno comprensivo di dolce e uno senza - in base
alle disponibilità economiche dei bambini: la famosa dieta a cinque stelle. A
Vibo Valentia alcune aziende in combutta con sindaci e assessori facevano
lavorare i dipendenti in cassa integrazione, incassando i contributi statali, e
nel contempo ricevevano incentivi per il mantenimento dei livelli
occupazionali, riuscendo così a farsi pagare due volte dallo Stato per dei
lavoratori che a loro non costavano nulla. Una giornata come tante, in
Italia.
Massimo Gramellini
La
Stampa 21 Maggio 2014
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“per i
poveri”
nelle scuole
Dal prossimo anno scolastico nelle mense
delle scuole materne ed elementari di Pomezia, comune laziale attaccato a Roma
guidato dal sindaco del Movimento 5 Stelle Fabio Fucci, compariranno due menù:
uno meno costoso (4 euro) ed uno più costoso (4,40 euro). A fare la differenza
è il dolce alla fine del pasto. Scorrendo infatti il bando di gara per
l’affidamento del servizio vengono proprio specificati i due prezzi differenti.
«Euro 4, 40 (Pasto completo) Iva esclusa - si legge nel documento - 4,00 (pasto
ridotto).
Per conoscere però la composizione dei due
menù bisogna arrivare al Capitolato, dove si legge che quello ridotto è
comprensivo di primo, secondo, contorno, pane e frutta. Mentre quello completo
comprende anche il dessert finale. «Le ricette del `Menù completo´ e quelle del
`Menù ridotto´ - si legge ancora - saranno le stesse, con eccezione delle
ricette relative al `dolce´, atteso che detta ultima portata è prevista
solamente nel `menù completo´».
Inevitabile monta la polemica con la
vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, ed il collega senatore del Pd,
Raffaele Ranucci, che parlano di «scelta inaccettabile». «Una cultura
discriminatoria quella portata avanti dal Movimento 5 stelle che, nascondendosi
dietro al cosiddetto governo partecipato, arriva al punto di far subire a dei
bambini nell’età più delicata l’esperienza più terribile - affermano in una
nota congiunta -: la diseguaglianza sociale. Una decisione incredibile per un
partito che in questi giorni si candida a rappresentare i cittadini in Europa e
che rivela la sua vera indole, quella di un movimento che vuole minare alle
fondamenta la convivenza civile e democratica del paese». È una inaccettabile
discriminazione tra i bambini sulla base del censo e delle capacità economiche
delle loro famiglie.
Secca la replica del primo cittadino di
Pomezia, che taglia corto su ciò che giudica «polemiche elettorali» .«Ma quale
discriminazione? Questa è solo la campagna elettorale del Pd: chi vuole il
dolce e non può pagarselo potrà contare sull’aiuto del Comune di Pomezia». E
incalza: «È solo tempismo a scopo elettorale, una chiara strumentalizzazione di
un fatto accaduto tempo fa e tirato fuori ora per fini elettorali a pochi
giorni dal voto per le Europee -dice Fucci a capo di un comune dove oltre il 12
per cento degli abitanti sono immigrati quasi tutti dell’est - questo è un
provvedimento che abbiamo deliberato il 27 dicembre del 2013 in consiglio
comunale, quando nessuno fece opposizione». «Qualcuno ha scritto “niente dolce
per i poveri”.Bene, non è così. Chi non può pagare viene aiutato dal Comune
che paga la parte rimanente di quanto dovuto». Fucci, insomma, rivendica la sua
scelta. «È salvaguardato il fine educativo del pasto, è salvaguardata
l’uguaglianza di ciascun bambino nel consumare il pasto a mensa -dice- Il nuovo
servizio di refezione scolastica a Pomezia consente quindi alle famiglie di
scegliere. Scegliere liberamente tra due tipologie di menu con prezzi
differenti. La libertà di scegliere non è discriminazione»
La Stampa 21 Maggio 2014
Qualcuno spieghi a questo fenomeno
di sindaco che l’idea di proporre due menù in una scuola pubblica è discriminazione
visto che solo la disponibilità economica della famiglia indurrà alla scelta. gba
…se volete
completare
il viaggio
fate un salto qui…
…so che alla fine
vorreste non andare
a votare ma
andateci lo stesso
a costo di
annullare la scheda.
Non possiamo regalare
a questi inetti
anche la
democrazia!!!
Al peggio ed al meglio non
c’è mai fine
ma dipende da noi.
Se volete, dite la Vostra
qui sotto!!!
gba
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