IPO
CRI
SIA
Su la testa
Una parte di me condivide la decisione di non diffondere la sequenza del macellaio vestito di nero che sgozza il
giornalista americano nel deserto. Un’immersione dentro l’orrore atavico, da cui
si esce stremati nel morale e nauseati nell’animo, oltre che preoccupati per
l’effetto che potrebbe avere su menti instabili e caratteri impressionabili. Ma
un’altra parte di me si domanda se la visione dell’orrore non aiuterebbe i
pavidi e i dubbiosi a prendere coscienza della realtà: che con i macellai
d’uomini non si tratta perché essi non cercano la convivenza, sia pure da
posizioni di forza, ma la sopraffazione. La forza brutale delle immagini
potrebbe convincere anche gli occidentali specialisti nei distinguo sociologici
alla Di Battista che di fronte alla brutalità dei fanatici le democrazie hanno
il diritto e forse il dovere di reagire.
A dirimere il conflitto interiore subentra
però una considerazione decisiva. Gli sgozzatori dell’agnello americano non
sono dei beduini dilettanti. Chi organizza certe mattanze e ne manda i filmati
in giro per il mondo lo fa con un obiettivo preciso: speculare sulle nostre
emozioni primarie, la rabbia e la paura. Vogliono farci perdere la testa per
poi tagliarcela meglio. Ma io la soddisfazione di odiarli e di temerli non
gliela voglio dare. Quindi rinuncio volentieri ad ammirare le loro prodezze.
Vivo in una democrazia: tarlata, certo, ma pur sempre più evoluta di una
comunità tribale. E le democrazie non agiscono sulla spinta delle emozioni, ma
con la forza lenta e profonda dei sentimenti. Per questo sembra sempre che
perdano e poi alla fine vincono, sempre.
Massimo Gramellini
La
Stampa 21 Agosto 2014
Che i militanti dell’Isis
siano dei terroristi senza scrupoli e senza umanità non ci sono dubbi e che,
come tutti i terroristi, debbano essere combattuti senza tregua di sorta è
quantomeno ovvio. Nel farlo però evitiamo di essere ipocriti e di avere la memoria
corta.
Il buon Gramellini, come
molti altri, dimentica che per anni un Presidente Americano ha non solo
teorizzato ma anche praticato, in modo feroce e generando centinaia di migliaia
di vittime, l’esportazione della democrazia.
Questa aberrante teoria,
appoggiata dalla stragrande maggioranza dei governi compreso quello italiano,
ha generato conflitti irrisolti ed irrisolvibili che a loro volta hanno messo
il vento in poppa a chi, terroristi e trafficanti di armi in testa, fanno delle
guerre la loro ragione di vita.
Tutto questo è avvenuto ed
avviene ancora oggi dopo che l’america nel rincorrere giustamente Bin Laden…perdeva
di vista altri focolai, Islam in testa, che con ben maggiore “appeal”
incontravano il favore non solo dei terroristi ma di intere popolazioni che
vedevano prevaricate le loro origini e tradizioni storiche, culturali,
religiose e sociali.
Che dire poi di un certo Putin
che da buon guerrafondaio in doppio petto si muove senza timore alcuno,
generando conflitti e vittime, in funzione dei propri esclusivi interessi,
economici e politici, così come, riporto sempre dalla Stampa di oggi, sui
finanziatori dei terroristi: ”Ciò che
accomuna questi «donatori» è la volontà di finanziare gruppi fondamentalisti
sunniti impegnati a combattere con ogni mezzo il nemico sciita ovvero qualsiasi
alleato, reale o potenziale, di Teheran in Medio Oriente: dal regime di Bashar
Assad in Siria agli Hezbollah in Libano fino agli sciiti in Iraq. Citando
analisi americane, David Cohen ha aggiunto che «il Kuwait è l’epicentro del
finanziamento dei gruppi terroristi in Siria» mentre il Qatar ne costituisce il
retroterra grazie ad «un habitat permissivo che consente ai terroristi di
alimentarsi». Sono tali elementi che hanno portato l’ultimo «Country Reports on
Terrorism» del Dipartimento di Stato - relativo al 2013 - a definire il Qatar
«ad alto rischio di terrorismo finanziario» ed il Kuwait teatro di
«finanziamenti a gruppi estremisti in Siria». Colpisce il fatto che entrambi i
Paesi sono stretti alleati degli Stati Uniti ed in particolare il Qatar, che
nella base di Al Udeid ospita l’avveniristico comando delle truppe Usa in Medio
Oriente, ha ricevuto a metà luglio una commessa militare Usa da 11 miliardi di
dollari che include elicotteri Apache, batterie di Patriot e sistemi di difesa
Javelin. Proprio in occasione di questo accordo, il Qatar si impegnò con Washington
ad accogliere cinque leader taleban scarcerati da Guantanamo per ottenere la
liberazione del soldato Bowe Bergdahl prigioniero in Afghanistan” che hanno
rapporti stretti e profondi con gli Stati Uniti.
Vogliamo parlare della
inesistenza dell’Europa, e dei Paesi che la compongono, sul versante dei
conflitti internazionali e non solo.
Patetici tutti, Renzi in
testa che anche in Iraq ha brillato per la pochezza di contenuti…ripetendo e
facendo ripetere alla improponibile Mogherini frasi di circostanza che
dimostrano solo ignoranza, incompetenza e superficialità. Il buon Casini,
abbronzato come un bagnino di altri tempi, si è unito al coro…cinquettando le
sue solite idiozie. Alfano ed altri si
sono messi in coda.
Veniamo così alla ciliegina sulla
torta del provvedimento del governo italiano che per fermare la guerra “fornisce
armi” a chi si deve difendere dagli attacchi dei terroristi.
Chissà se la Mogherini e
qualche altro politico europeo e non hanno mai sentito parlare delle “forze di
interposizione”. Consiglio al vuoto che twitta di usare internet per conoscere…anche
solo attraverso wikipedia.
Papa Francesco ha spiegato
con termini elementari cosa vuol dire “fermare una guerra”…qualcuno fermi gli
IPOCRITI che stanno distruggendo il mondo, giornalisti compresi. Gba
Se volete, dite la Vostra qui sotto!!!
gba
condivido in pieno
RispondiEliminaciao Gianni