Rosetta
&
&
Matteo
Rosetta,
a milioni di chilometri da noi, è l’espressione dell’Italia delle eccellenze,
dell’etica, della competenza, del rispetto reciproco, della legalità, della
semplicità, della condivisione… che ha diramazioni in molti ambiti, scientifici
e non, e rappresenta, a diversi livelli e con differenti competenze, a
prescindere dai ruoli, la cultura del trenta, ma forse sono ottimista, per
cento della popolazione del nostro Paese.
E’
la parte di Paese che finora è riuscita a farlo galleggiare…finora e non so
ancora per quanto.
Il
perché del dubbio è sotto gli occhi di tutti ed è rappresentato dal settanta
per cento del paese che pensa a dire e non a fare, a cogliere il massimo
beneficio personale con il minimo sforzo, onestamente o disonestamente, ma
facendo il meno possibile. Parlando molto, cambiando casacca, posizione,
atteggiamento in funzione del proprio specifico interesse.
Questo
settanta per cento ha radici ovunque, nel pubblico e nel privato, al nord e al
sud, tra i lavoratori di ogni categoria che, nelle associazione delle stesse o
nel sindacato, hanno i loro rispettivi rappresentanti.
Questa
è la catena del “paraculismo imperante” che genera, nell’ambito politico, la
giusta, coerente ed esaltante sua più bieca espressione, in assoluta coerenza.
Su
La Stampa di oggi a pagina tre, nella ennesima intervista del ciarlatano si
poteva leggere questa dichiarazione ”Agli esponenti del Nuovo Centrodestra dico
che il prossimo vertice di maggioranza si farà nella tarda estate o
nell’autunno del 2017... Per loro, del resto, questo non può rappresentare una
sorpresa. L’altra sera, quando sono venuti in venti a Palazzo Chigi, gliel’ho
detto: ragazzi, non ci prendete gusto, questo è il primo vertice che facciamo
in otto mesi, ed è anche il penultimo...».
A
pagina quattro, dello stesso giornale, un ciarlatano minore che risponde al
nome di Sacconi, rappresentante di spicco del partito che governa con il
partito di Renzi, dichiarava di essere infuriato e ha chiesto un vertice di
maggioranza, minacciando di non votare il nuovo testo voluto dalla sinistra Dem.
Vertice subito stoppato dal ministro Boschi («non è necessario»), mandando su
tutte le furie gli alleati.
La
Stampa non è, come è noto, un giornale satirico e l’esempio sopra riportato è l’ennesima
dimostrazione di come la politica in Italia sia l’arena privilegiata e
prezzolata del paraculismo imperante.
In
politica si parla molto si fa pochissimo e soprattutto si fa per rimanere dove
si è il più a lungo possibile…facendo gli interessi proprii e delle lobbies che
hanno consentito ai vari nominati, Renzi in testa, di arrivare ai posti di
potere. Va detto per chiarezza che l’Italia è uno dei pochissimi paesi che non
ha regole nella “gestione della trasparenza” sull’operatività dei gruppi di
pressione.
In
Italia, negli ultimi giorni, si sono scatenati diversi momenti di tensione e di
protesta che, badate bene, rispondono alla stessa logica della gestione della
politica. Ognuno corre per se stesso e i suoi pochi o molti adepti.
Terreno
fertile questo per chi vive di strumentalizzazioni. Non a caso l’altro Matteo
visita i campi rom e il buon Borghezio
va a Roma a perlustrare Tor Sapienza in rivolta insieme ai simpatizzanti di
Casa Pound.
Incorniciamo
questo quadro di miseria, morale e non solo, con i dati di oggi relativi al PIL
che ci vedono competere, per l’ultimo posto in Europa, con Cipro. Francia,
Germania e tutti gli altri Paesi ci superano con percentuali positive, noi
continuiamo ad arretrare. La Grecia, che due anni fa era data prossima alla
bancarotta, ci sopravanza di gran lunga e segna un + 0,7 contro il nostro
ennesimo segno negativo.
Le
alluvioni fanno il resto…con argini di cartapesta che si sbriciolano come si
sbriciola il paese. Le frane aumentano e contenerle è sempre più difficile.
Bene
in questo quadro il presidente del consiglio blatera su Jobs Act e legge
elettorale, la gente che protesta lo fa senza un obiettivo comune.
Vorrei
che “Rosetta” potesse scientificamente intervenire per far si che il freddo
dell’idiozia dominante venisse scaldato definitivamente dal calore dell’eccellenza,
oggi minoritaria, che Lei ben rappresenta. Gba
Se volete, dite la Vostra qui sotto!!!
gba
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