sabato 20 dicembre 2014

Dopo un semestre Europeo diretto in sordina,
le rare italiche 
eccezioni…

Roma chiude la presidenza
facendo sfilare a Bruxelles
i campioni dell’innovazione

Scienziati e inventori, uomini pratici capaci di sognare: l’Italia non si sente la Cenerentola d’Europa e ieri ha chiuso il semestre della presidenza ha presentato al teatro Bozar di Bruxelles il Paese dell’innovazione e dell’eccellenza. Da Fabiola Gianotti, indicata come prossimo direttore generale del Cern di Ginevra, a Samantha Cristoforetti in orbita sulla stazione spaziale internazionale (che ovviamente ha mandato solo un messaggio di saluto), dal grattacielo di Stefano Boeri scelto come edificio più bello del mondo al robot europeo. Il premier Matteo Renzi ha voluto portare a Bruxelles gli italiani protagonisti del cambiamento per raccontare l’Italia proiettata nel futuro, lasciando per una volta la crisi tra parentesi. L’evento - promosso dalla Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, dall’Agenzia per l’Italia digitale e da Digital champion Italia - ha chiuso il semestre di presidenza. L’evento è stato presentato da Riccardo Luna, Digital champion italiano, e accompagnato dalle musiche di Raphael Gualazzi.

…non cancellano
la norma, 
come possiamo
ben vedere dai quotidiani di oggi…

Legge di Stabilità 
bagarre in aula

La legge di Stabilità arriva al Senato, non senza polemiche e momenti di tensione. Il governo ha posto la fiducia, il voto nella notte.

Discarica dei veleni a Bussi: tutti assolti

Una nuova prescrizione salva i responsabili Montedison di un disastro ambientale senza precedenti.

Dopo cinque ore di Camera di consiglio la Corte d’Assise di Chieti ha assolto tutti gli imputati coinvolti nel processo per la megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino (Pescara). Gli imputati erano 19 e tutti a vario titolo erano stati accusati di disastro colposo, di disastro ambientale e di avvelenamento delle acque. La Corte ha derubricato il reato in disastro colposo e gli imputati sono stati giudicati non colpevoli per sopraggiunta prescrizione. I 19 imputati sono quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison. I pm del tribunale di Pescara Giuseppe Bellelli e Anna Rita Mantini avevano chiesto 18 condanne e un’assoluzione e pene da 4 a 12 anni e otto mesi. La scoperta della discarica più grande d’Europa, cioè 25 ettari di rifiuti tossici, risale al 2007 dopo più di un anno di indagini del Corpo forestale dello Stato, coordinate dall’allora pm Aldo Aceto, avviate a seguito del ritrovamento nel fiume Pescara di considerevoli quantità di clorometanoderivati. Il governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, annuncia comunque una causa civile per il risarcimento dei danni. 

Trani, sei arresti per associazione a delinquere. Tra loro c’è anche il sindaco Riserbato.

Blitz della Digos all’alba. I fermati sono accusati di delitti contro la pubblica amministrazione. Avrebbero creato un sistema illecito per pilotare gli appalti.

Un disastro ambientale che, nel tempo, ha coinvolto falde acquifere, superficiali e profonde. Ma anche i terreni, oggi pieni di diossina, cloroformio, tricloroetilene, mercurio e altre sostanze cancerogene con valori migliaia di volte oltre i limiti. Su 43 parametri presi in esame in 35 sono stati riscontrati superamenti di legge per la falda superficiale e 23 per la falda profonda. E ancora, presenza di cloroformio in quantità 453mila volte superiori ai limiti consentiti, tricloroetilene 193mila volte fuori la soglia, mercurio 2100 volte, diclorometano in falda superficiale addirittura oltre 1 milione di volte il limite, tetracloruro di carbonio 666 mila volte nella falda superficiale, 3733 in quella profonda.  

“Prepara l’offerta con 1 virgola 7” Ecco il libro degli appalti romani

Il recupero di un libro mastro delle tangenti fa emergere i dettagli della spartizione del fiume di denaro tra l’ex Nar Carminati e i suoi sodali.

Da una parte l’inchiesta Mafia capitale, con nuove rivelazione dal libro nero «delle tangenti per Carminati, per il pagamento dell’affitto scaduto della Fondazione Nuova Italia di Alemanno» e le gare truccate con indicazioni «al ribasso» pilotate da Buzzi per l’appalto da quasi 13 milioni di euro per i quattro lotti della raccolta differenziata, «Preparame subito l’offerta con 1 virgola 7, subito». 

Dall’altra, la polemica politica con attacchi e contro attacchi via twitter. Il primo colpo viene sferrato dal presidente del Pd e commissario dei dem a Roma, Matteo Orfini, che scrive: «Tra le tante curiosità della situazione romana c’è anche quella di avere un prefetto che fa più interviste e dichiarazioni di Salvini». 

Corruzione, l'Anm al governo: "Proposte deboli, meno stupore e più determinazione"

Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, aprendo il comitato direttivo centrale, ha chiesto a Renzi interventi più incisivi: "I toni indignati di fronte agli scandali vorrebbero supplire all'inadeguatezza delle riforme"


Amianto alla Olivetti: 33 richieste di rinvio
a giudizio

Tra i “big” i nomi di Carlo a Franco De Benedetti, dei figli Marco e Rodolfo, fino a Roberto Colaninno e Corrado Passera. Poche le posizioni stralciate, gli indagati si difendono

Firmate dalla procura di Ivrea 33 richieste di rinvio a giudizio su 39 indagati nell’inchiesta per le morti di amianto alla Olivetti. Capo di imputazione: omicidio e lesioni colpose. Per tutti i big c’è stata la richiesta di rinvio a giudizio, da Carlo a Franco De Benedetti, ai figli Marco e Rodolfo, fino a Roberto Colaninno (solo per lesioni colpose) e Corrado Passera. Il procuratore Giuseppe Ferrando dice che «il vaglio fatto da parte della procura delle memorie difensive presentate da alcuni indagati non ha consentito di effettuare richieste di archiviazione, se non per posizioni marginali». Non sono ancora note quali siano le sei posizioni stralciate, perché gli atti sono stati trasmessi al gip stamattina, e verranno comunicati alle parti soltanto all’inizio della prossima settimana. 

…e per finire

PERCHÉ I GIOVANI SI SENTONO BEFFATI
di TITO BOERI

Come prevedibile e previsto, l’incertezza su cosa avverrà alle norme su assunzioni e licenziamenti ha già mietuto numerose vittime. Le assunzioni in contratti a tempo indeterminato nel mese di novembre sono crollate.

Sono state meno 15 per cento rispetto allo stesso mese di un anno prima, in cui si era in condizioni congiunturali ben peggiori. Presumibilmente i datori di lavoro aspettano ad assumere in attesa di capire cosa accadrà. Il governo ha chiesto e ottenuto dal Parlamento un’ampia delega per riformare il nostro mercato del lavoro e adesso ha il dovere di agire per eliminare questa ulteriore fonte di incertezza. Dovrà varare nella prossima settimana i decreti attuativi se vuole che siano in vigore da metà gennaio, dando un mese di tempo al Parlamento per esprimere la propria opinione. L’augurio è che il consiglio dei Ministri di mercoledì prossimo vari i decreti più importanti: quelli su ammortizzatori sociali, contratto a tutele crescenti ed eliminazione dei contratti maggiormente precarizzanti. Non possiamo permetterci un rinvio per non peggiorare ulteriormente la gravissima situazione occupazionale. Ma non possiamo neanche permetterci l’ennesima finta riforma, perché è nella ripresa del nostro mercato del lavoro che si giocano le prospettive di ripresa dell’economia italiana nel 2015.

Da troppo tempo i giovani nel nostro Paese vengono presi in giro. Abbiamo avuto 5 governi negli ultimi 7 anni che hanno promesso di «farla finita con il precariato giovanile » (governo Prodi), «dare priorità all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro» (Berlusconi), «scommettere sui giovani» (Monti), «aiutare le aziende ad assumere i giovani» (Letta).

Da quando si sono spese queste nobili parole la disoccupazione giovanile è passata dal 20 per cento a quasi il 45 per cento. Adesso è il momento di agire. Se vogliamo una riforma vera, bisogna eliminare o fortemente scoraggiare l’utilizzo di contratti come le associazioni in partecipazione, i contratti a progetto o le collaborazioni coordinate e continuative per rapporti di lavoro alle dipendenze.

Il nuovo contratto a tutele crescenti non vuole nascere come un prolungamento di contratti precari. Contestualmente alla riforma dei contratti a tempo indeterminato per i nuovi assunti, bene perciò ridurre la durata massima dei contratti a tempo determinato (ad esempio da tre anni a due) e prevedere meno proroghe sullo stesso posto di lavoro di quanto previsto dal decreto Poletti. Il nuovo contratto a tempo indeterminato dovrebbe partire fin da subito con tutele crescenti, senza periodo di prova. In principio, la conta dei mesi di esperienza sulla base dei quali si calcolano le compensazioni in caso di licenziamento dovrebbe partire dalla data di prima assunzione, contratto a tempo determinato incluso. Non vogliamo che tra co.co.pro, contratti a tempo determinato e periodo di prova, il giovane passi attraverso un cursus honorum ( forse meglio parlare di forche caudine) lungo sei anni. E bene che le tutele crescano gradualmente con l’anzianità aziendale, evitando discontinuità che potrebbero spaventare i datori di lavoro, incoraggiandoli a interrompere un rapporto anche quando questo ha grandi potenzialità.

Oggi, come documentano anche recenti studi dell’Ocse, c’è un tappo alla crescita delle imprese attorno alla soglia dei 15 dipendenti e le imprese più grandi ricorrono maggiormente ai contratti temporanei delle imprese più piccole, alimentando così un turnover più elevato delle imprese minori. Per togliere il tappo alla crescita dimensionale delle imprese e per ridurre l’abuso dei contratti temporanei, bene che tutti i lavoratori passino alla nuova normativa non appena l’impresa supera la soglia dei 15 addetti. Si avrà comunque un rafforzamento delle tutele dei lavoratori la cui impresa cresce e si darà un potente stimolo ai datori di lavoro ad aumentare il numero di dipendenti. La riforma degli ammortizzatori si propone di estendere le tutele a chi oggi non è coperto. Vedremo se sarà così nei fatti, a partire dalle risorse messe a disposizione, dato che, di quelle elencate, è l’unica riforma che non sia a costo zero per le casse dello Stato.
Cgil e Uil ieri hanno minacciato di reagire alle tutele crescenti con delle “lotte crescenti”. Ma cosa c’è di crescente dopo uno sciopero generale? La rivoluzione? Viene da chiedersi a vantaggio di chi vada questa radicalizzazione del sindacato. Rischia di concentrarsi sempre di più nel pubblico impiego e di abbandonare i giovani e il settore privato. I dati delle indagini campionarie questo ci dicono: negli ultimi 10 anni, il sindacato ha perso un iscritto su cinque fra chi ha meno di 35 anni, è diminuito del 15% al di fuori del pubblico impiego, rafforzandosi lievemente solo fra chi ha più di 65 anni. Come si può pensare di reclutare fra chi non ha mai avuto diritto a un sussidio di disoccupazione e a una compensazione del proprio datore di lavoro, essendo stato di fatto licenziato fino 50 volte in meno di dieci anni? Come si fa a parlare di tutela di diritti a chi se li è visti sistematicamente calpestare in nome di quelli degli altri? Mentre lamenta la rottamazione dei diritti, il sindacato rischia di rottamarsi con le sue stesse mani. Sarà un caso, ma due segretari confederali su tre hanno cambiato mestiere negli ultimi mesi.

Il nostro Paese può farcela a ripartire. Coi tassi di interesse a lungo termine attuali, scesi da tempo ai livelli degli Stati Uniti, sono soprattutto i problemi di natura strutturale, quelli legati al funzionamento del nostro mercato del lavoro in primis, che impediscono all’economia italiana di ripartire. La riforma del lavoro potrebbe essere la prima vera riforma del Governo Renzi. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione, soprattutto ora che Spagna e Portogallo hanno cambiato i regimi di contrattazione, rendendoli più attrattivi per la grande impresa.

gba

Per cambiare occorre una

Altra cultura

Cantiere di opinioni e di azioni

valorizzare il territorio ed i suoi abitanti attraverso il confronto e la condivisione

per esprimere al meglio il meglio

Ci troviamo al
TREFF
via San Carlo 1 Giaveno (TO)

Lunedì 12 gennaio 2015 ore 21.00

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e se vorrai portare un libro da scambiare
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Se volete, dite la Vostra
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gba


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