lunedì 19 gennaio 2015

Per condividere
e integrare
non basta
essere
Charlie…

Ricevo da Gloria Cargalli
per Amani  
sullo stato della
 “Geremia School”
a Nairobi


Caro Giovanni,

cari amici di Polvere di Luna, nel ringraziarvi per il vostro contributo per la buona gestione della Geremia School, desideriamo aggiornarvi con qualche dato riepilogativo.

Nel 2012 Shalom IT ha ricevuto il riconoscimento dal Ministero dell’Educazione Superiore, Scienza e Tecnologia; può rilasciare i certificati del KNEC – Kenya National Examination Course riconosciuti a livello nazionale ed internazionale; è accreditata ed autorizzata a rilasciare certificati ICDL – International Computer Driving Licence  (assimilabile alla nostra “patente informatica” riconosciuta a livello europeo).

Offre:
-corsi di informatica di base
-corsi per ottenere il diploma in informatica
-postazioni per l’accesso ad internet

Ogni anno viene frequentata da circa 250 studenti, tra i ragazzi e i giovani accolti nelle case di Amani e utenti delle zone circostanti.Ha due aule completamente attrezzate e connesse ad internet, rispettivamente  con 9 e 12 postazioni. Dà lavoro a 5 dipendenti.

Il vostro contributo è sicuramente molto importante, tuttavia le risorse e l’impegno che la scuola richiede sono certamente maggiori, per cui siamo stati costretti a ricorrere ad altri enti in grado di contribuire al mantenimento e alla sua buona gestione. 

Tra queste, ad esempio, Toshiba Italia che ha fornito nel 2013 un buon numero di computer portatili, e la CISCO Academy, che –come sapete- contribuisce con l’invio di insegnanti qualificati che annualmente svolgono dei corsi di formazione di alto livello e hanno permesso alla scuola di essere riconosciuta dal circuito internazionale CISCO Academy.

A nome di tutti noi di Amani ancora grazie.

Cari saluti,
Gloria Fragali
AMANI ONG
Via Tortona, 86 - 20144 Milano
tel. 02.48951149 - fax 02.42296995
gloria@amaniforafrica.it

Qui trovi cosa puoi fare
per sostenere
i progetti di Amani


Ricevo da
Mario e Gabriella
Bessone
in Mali per uno
dei progetti promossi da
“Il granello di Senape”


Siamo a 10 giorni dalla partenza da Pinerolo, cercherò di fare un primo conciso bilancio partendo dalla situazione dei pozzi ai quali ho dedicato la mia attività.

Il pozzo di Karangasso, che abbiamo attivato nel 2008, non era fermo ma dava poca acqua, circa 1 m3 /ora, quindi per riempire totalmente i 4 serbatoi occorrevano 20 ore cioè 2,5 giorni di luce sufficiente per i pannelli solari  (dalle 9 del mattino alle 17 di sera). A questo impianto sono state già sostituite un paio di pompe e almeno una scheda elettronica.  Abbiamo tirato fuori la pompa e riparato una falla nel filo di collegamento, abbiamo anche sostituito la scheda ma la situazione è rimasta invariata. Con Lazare ed Amidou ho deciso di cambiare tutto l’impianto puntando su un controller più potente, 1800 watts invece dei 1200 ed una pompa centrifuga con maggiore portata.

Lazare è partito in pulman per Bamako dove ha acquistato dal magazzino della Lorentz il necessario compreso un accessorio antifulmine uguale a quello che in aprile dello scorso anno è stato montato sull’impianto di Nangosso. Installati  i nuovi componenti, abbiamo avuto la soddisfazione di vedere i serbatoi, 20000 litri, riempirsi in meno di 2 ore,

A Tihanyrisso (non mi ricordo mai come si scriva), il pozzo era fermo da tempo: all’interno del recinto c’era una vegetazione abbastanza rigogliosa, compreso un alberello in un angolo della rete metallica. Il pozzo è profondo 60 m, l’acqua si trova a poco più di 10 m. Anche a questo impianto, in funzione dal 2009, sono state cambiate almeno un paio di pompe perché intasate dal fango per cui si era pensato di mettere la pompa a circa 20 m di profondità ma a questa profondità, specialmente nei periodi asciutti, l’acqua è insufficiente e quindi la pompa si spegne e riaccende in continuazione provocando la rottura del circuito elettronico.

Abbiamo montato la scheda elettronica recuperata dal pozzo di Karangasso e portato la pompa quasi in fondo al pozzo. Fatti tutti i collegamenti, l’impianto funzionava bene ma con il controller, che contiene la scheda, in posizione orizzontale. Messo in posizione verticale, cioè nelle sua condizione di lavoro, non ha più dato segni di vita per cui anche per questo impianto si è deciso di sostituire il controller con uno da 1800 watts acquistato a Bamako. Ora il pozzo funziona bene.

Il villaggio di Karangasso ha contribuito all’acquisto di pompa e controller con 150.000 CFA a fronte di una spesa di 1.402.500 CFA.

Questa mattina sono andato in un hameau a sud-est di Karangasso  i cui abitanti ci chiedono un contributo per la realizzazione di un pozzo tradizionale, ho chiesto loro una quantificazione dei possibili utenti ed una stima dei costi. Al ritorno sono passato in alcuni quartieri del villaggio di Nangosso ove la compagnia del cotone, allora in mano francese, aveva fatto installare un grande impianto con pannelli solari, serbatoio di grandi dimensioni, fontane distribuite su un territorio vasto con abbeveratoi e lavatoio. Su questo impianto siamo intervenuti due volte: la prima per sostituire il controller di marca francese con uno uguale, la seconda dopo un paio d’anni per sostituire controller e pompa con componenti Lorentz, al momento funziona ma occorre fare qualche considerazione.

In alcuni quartieri di Nangosso, ad una certa distanza dal pozzo ho visto tre fontane, che dovrebbero essere connesse all’impianto centrale, completamente prive d’acqua con rubinetti scassati. Sempre nel quartiere esiste un pozzo con pompa a pedali adiacente ad un pozzo tradizionale con muretto di protezione: la pompa a pedali è ferma da non so quanto tempo, funziona invece la corda con la quale le donne tirano su l’acqua dal pozzo tradizionale.

Funzionano bene solo le cose che possono essere gestite direttamente dalla popolazione, dai pozzi tradizionali alle biciclette ed anche alle moto. Per esse c’è interesse ed iniziativa, per le altre prevale l’indifferenza sia perché esistono alternative anche se dispendiose dal punto di vista della fatica e, per quanto riguarda i pozzi, dell’igiene, sia perchè fuori dalla loro portata per quanto riguarda i costi di gestione.

A questo punto mi vengono alle orecchie discorsi sentiti più volte e che si possono riassumere con “si arrangino, io ho fatto, loro non fanno, se ne stanno seduti all’ombra e a volte ridono alle tue spalle”. 

Ma prima di fare abbiamo cercato di entrare nel mondo della popolazione locale cercando di capire le loro regole, le loro tradizioni, le loro paure, il loro modo di vivere? No, abbiamo fatto e poi in molti casi ce ne siamo andati cercando di rimuovere il retro-pensiero che forse ci è passato per la testa e cioè: è stato utile fare?
E’ stato utile se non abbandoniamo, se cerchiamo una crescita nella loro capacità di organizzarsi in modo che possano fronteggiare le difficoltà.  Ci sono persone che pur avendo scolarità molto bassa o addirittura inesistente hanno appreso in modo autodidattico ed ora sono un punto di riferimento del villaggio ma queste persone nulla possono fare quando si trovano di fronte a costi insormontabili per loro per riparare le nostre installazioni se non vengono aiutati.

A  proposito del non abbandonare e di immedesimarsi nei problemi per cercare insieme alla popolazione una soluzione, sono iniziati gli incontri di formazione, tenuti da Giuliano, molto apprezzati dai partecipanti, ai quali collabora anche Gabriella, che farà al riguardo una relazione specifica.

Concludo con i saluti: Kisito Coulybali (di Tihanyrisso )  si è raccomandato di salutare le vieux Ferruccio, Bernardette saluta Irma, comunque saluti a tutti da tutti coloro con i quali parliamo. Mario e Gabriella Bessone

Qui trovi cosa puoi fare
per sostenere
i progetti promossi da
“Il granello di senape”


…in qualsiasi parte del mondo…

…per cambiare davvero
occorre creare una

Altra Cultura

Cantiere di opinioni e di azioni

valorizzare il territorio ed i suoi abitanti attraverso il confronto e la condivisione

per esprimere al meglio il meglio

Ci troviamo al
TREFF
via San Carlo 1 Giaveno (TO)

Lunedì 2 Febbraio 2015 ore 20.30
parleremo del progetto
“Legami”
tra Territorio Arte e Cultura.

Gli incontri sono aperti a tutti
e se vorrai portare un libro da scambiare
aiuterai la cultura a viaggiare

Se volete, dite la Vostra
qui sotto!!!

gba

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