Expo
non dice
che…
Ocse: Italia quarta per disoccupati di lunga durata. Cresce la forbice tra ricchi e poveri.
L'Organizzazione internazionale dà i voti alle principali
economie mondiali con una serie di report dedicati. Quello sul Belpaese mostra la
difficoltà delle donne a conciliare vita e lavoro. La crisi ha fatto crollare
il risparmio, il gettito fiscale è doppio rispetto alla media.
MILANO - Disoccupati che
faticano a rientrare nel giro del lavoro, crisi che bastona sul reddito e
forbice tra chi sta bene e male che si amplia. Non è rosea la foto che l'Ocse
ha scattato all'Italia.
Senza lavoro. L'Italia è il quarto
paese dell'area Ocse per percentuale di disoccupati di lunga durata (ovvero,
persone che non lavorano da un anno o più) sul totale dei senza lavoro. Lo si
apprende dal rapporto dedicato all'Italia e rientrante nella serie 'Oecd360',
che riguarda con volumi monografici le varie economia dell'area. Dal 2007 al
2013 la quota di disoccupati di lunga durata sul totale dei disoccupati è
salita nel nostro Paese dal 45% a quasi il 60%, una percentuale superata solo
da Irlanda, Grecia e Slovacchia, fanalino di coda con un dato superiore al 70%.
Dall'altro lato della classifica si trova la Corea del Sud, dove il fenomeno
della disoccupazione di lunga durata sarebbe, secondo i dati, pressoché
inesistente.
Tasse. In Italia il gettito fiscale
al 2011 risulta pari a 950 miliardi di dollari circa ai valori correnti, oltre
il doppio della media Ocse, pari a poco più di 400 miliardi di dollari. Nel
gettito fiscale italiano la voce prevalente è costituita dai contributi per la
previdenza sociale (31,2%), seguita dalle imposte sul reddito e sui profitti
(26,8%) e dalle imposte su beni e servizi (26,1%), che sono invece la
principale fonte di gettito nella media Ocse, con il 32,9% (seguono i
contributi per la previdenza sociale al 26,2% e le imposte sul reddito e sui
profitti al 24,4%).
Ricchi e poveri. Nonostante un reddito
medio disponibile corretto pro capite delle famiglie, pari a 24.724 dollari
all'anno, sia superiore alla media Ocse (23.938 dollari l'anno), in Italia
"c'è un notevole divario tra i più ricchi e i più poveri", dice il
rapporto. "Il 20% più ricco della popolazione", si legge nel
rapporto, "guadagna quasi sei volte di più del 20% più povero".
Famiglie. Nel 2012 il debito
delle famiglie italiane è salito al 94,2% del reddito disponibile, una drastica
impennata rispetto al 2000, quando il dato si attestava poco al di sotto del
60%. In contemporanea, aggiunge l'organizzazione di Parigi, si è assistito a un
forte calo del risparmio delle famiglie, sceso al 3,6% del reddito disponibile
nel 2012, contro il 10% circa del 2006.
Vita-lavoro. Le donne italiane
hanno difficoltà nel conciliare famiglia e lavoro, osserva l'Ocse. "Il 58%
della popolazione italiana tra i 15 e i 64 anni ha un lavoro retribuito, dato
inferiore alla media Ocse del 65%", si legge nel rapporto, "gli
uomini occupati sono circa il 68%, mentre le donne il 48%; questa differenza
indica che le donne hanno difficoltà a conciliare il lavoro e la
famiglia".
La Repubblica 2 maggio 2015
…ed ecco come
si comportano
si comportano
gli artefici,
non unici,
dei troppi
silenzi.
Gli studenti alla Camera
“Ma come, state tutto
il tempo sui videogiochi?”
“Ma come, state tutto
il tempo sui videogiochi?”
L’Istituto tecnico di Frattamaggiore choccato Lettera alla
Boldrini: troppi deputati distratti
Non si può
vietare l’uso di tablet e telefonini?», chiedono indignati gli studenti di un
istituto campano, l’Itis di Frattamaggiore, che entrati in aula alla Camera per
la prima volta gonfi di emozione, non credono ai loro occhi di fronte allo
spettacolo «indecoroso» di deputati distratti e indifferenti a quanto si discute
in aula, cioè la riforma dell’assetto istituzionale. La scena risale allo
scorso gennaio, ma i ragazzi restano così scioccati che tornati a scuola
decidono di mandare una lettera alla Boldrini con toni accorati. Una missiva
venuta a galla quando il capogruppo di Sel, il napoletano Arturo Scotto,
venutone a conoscenza, pur non essendo tra quelli da sette in condotta, si è
preso la briga di chiedere scusa per lettera a nome dei deputati per questo
comportamento «inaccettabile».
Poi, un
venerdì di due settimane fa, il 17 aprile, Scotto va a trovarli nella loro
scuola e si sottopone ad un fuoco di fila di domande. Nella lettera i ragazzi
parlano del «caos inimmaginabile» che hanno trovato in una giornata di
dibattito sulle riforme costituzionali. Ecco cosa dicono: «Tutto si faceva
tranne che discutere su come cambiare questo Paese che a noi, nuove
generazioni, non piace affatto. Abbiamo osservato basiti dalla platea deputati
che giocavano a “Tetris, Candy Crash e Fruit Ninja”, invece di partecipare ai
lavori parlamentari. C’era poi chi messaggiava su “ WhatsApp” o chi navigava
sul web intrattenendosi sui noti e famosi social network.
E non è tutto.
Alcuni parlamentari si intrattenevano leggendo la Gazzetta dello Sport o magari
conversavano tranquillamente al cellulare».
Insomma, quello che doveva essere un momento solenne da conservare nella memoria si trasforma in un flop educativo. Ecco alla fine cosa ne ricavano i ragazzi di Frattamaggiore: «Tutto questo tra la piena indifferenza collettiva. Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo chiesti: a cosa serve insegnarci ad essere persone educate e rispettose del lavoro se poi sono in primis le istituzioni a non rispettare queste regole basilari per qualsivoglia società civile?».
Insomma, quello che doveva essere un momento solenne da conservare nella memoria si trasforma in un flop educativo. Ecco alla fine cosa ne ricavano i ragazzi di Frattamaggiore: «Tutto questo tra la piena indifferenza collettiva. Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo chiesti: a cosa serve insegnarci ad essere persone educate e rispettose del lavoro se poi sono in primis le istituzioni a non rispettare queste regole basilari per qualsivoglia società civile?».
Encomiabile
dunque il coraggio di Scotto, che da capogruppo sempre obbligato a stare in
aula attento a quanto accade in ogni passaggio, è andato a misurarsi con loro
in assemblea. Dove si è sentito rivolgere pure domande specifiche sulle
riforme, a parte la rabbia «contro un’aula svogliata di una platea per nulla
animata da grillismo».
«Mi scuso, ma
guardate, è vero che non è bello vedere i deputati che stanno attaccati al
cellulare, ma se venivate ieri mi avreste trovato al telefono che parlavo con i
sindacalisti di Fiom e Uil sulla vicenda dei licenziamenti Whirlpool». E per
dire che non sempre è una forma di disattenzione, ha provato a spiegare come
funziona la Camera. «Certo le riforme dovrebbero avere la massima attenzione,
ma capita ad esempio la legge sul codice della strada dove interviene solo chi
ha seguito questa materia specifica in commissione: gli altri votano seguendo
le indicazioni dei gruppi».
La Stampa 3 maggio 2015
Questo accade
in un Paese
obnubilato
e muto,
capace di bersi
capace di bersi
anche che
“contenere e
far sfogare”
far sfogare”
i
Black Block
sia stato
il male
minore.
In un Paese
normale i folli vengono isolati e messi nelle condizioni di non nuocere, dalle
forze dell’ordine, mentre i non obnubilati civilmente manifestano il loro
dissenso. Gba
Per
cambiare occorre una
Altra Cultura
Cantiere di opinioni
e di azioni
Valorizzare il territorio ed i suoi
abitanti attraverso il confronto e la condivisione
per esprimere
al meglio il meglio
“Un uomo chiamato a fare lo spazzino dovrebbe spazzare le strade
così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva, o Shakespeare scriveva
poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così bene al punto che tutti gli
ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per dire che qui ha vissuto un
grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.” Martin Luther King
Ci troviamo al
TREFF
via San Carlo 1 Giaveno(TO)
Lunedì 4 Maggio 2015 ore 20.30
Vareremo il progetto
“Legami”
Territorio Arti Culture
Gli incontri sono aperti a
tutti
e se vorrai portare un libro da
scambiare
aiuterai la cultura a viaggiare
Se volete, dite la Vostra
qui sotto!!!
gba
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