giovedì 10 settembre 2015

La pillola di oggi

Sangue
del mio
sangue

A Giorgio Napolitano, all'uscita dalla proiezione del film di Bellocchio presentato l’altro ieri a Venezia, è stato chiesto un giudizio sulla pellicola, la risposta è stata “Devo riflettere”.

Visto il film mi sento di dire che non solo lui ma buona parte degli italiani, politici e non, dovrebbero riflettere non tanto sul giudizio da dare del film ma su quanto loro sono responsabili di quanto il film mette in evidenza con un finale, che non Vi rivelo, purtroppo corrispondente alla poco edificante realtà.

Non sono fiducioso sugli esiti della riflessione e temo che il film di Marco Bellocchio, come già accaduto per “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, avrà migliori riscontri all’estero che in Italia. Il motivo è semplice, gli italiani preferiscono non ammettere per evitare di dover essere poi conseguenti. Meglio dichiararsi al massimo disposti a riflettere, come ha fatto Napolitano, per poi proseguire nell’italico vezzo…come se nulla fosse o magari dicendo che è colpa di altri.

Vi faccio un esempio. Ricordate il can can mediatico scoppiato dopo la scoperta di Mafia Capitale? Il ciarlatano che guida il governo, seguito dai vari ciarlatani di minor rango, avevano fatto dichiarazioni di fuoco sulla volontà di porre rimedio al malaffare che aveva generato la famosa intercettazione “In Italia si guadagna di più con i migranti che con la droga”.

Bene a qualche mese di distanza non solo non è cambiato nulla nei tempi di gestione dell’ingresso dei migranti, causa prima dell’ignobile guadagno fatto sulla pelle dei migranti, ma la “mafia” ha organizzato a Roma un funerale mega galattico, con l’assenso di tutte le istituzioni. Di nuovo tutti si scandalizzano ma nessuno perde il posto…anzi in TV da Bruno Vespa, sulle stesse poltrone e con identica enfasi mediatica, si fa audience sia con i parenti dei Casamonica che con coloro che avrebbero dovuto impedire un funerale che è diventato notizia e marchio infame del nostro Paese, in tutto il mondo.

Sui tempi di gestione dei migranti Vi dico solo che in Italia passano 14 mesi, e a volte di più, prima che il richiedente sappia se ha diritto o meno ad avere lo status di rifugiato politico. In Svezia ci impiegano tre giorni. In Germania, sia pur in ritardo, ci stanno facendo vedere cose di deve fare accoglienza: criteri chiari, regole rigide e tempi rapidi.

In Italia invece, dopo mafia capitale, accade che qualche tempo fa, in un ridente paesone della Val Sangone, un immobiliarista acquista una struttura composta da 52 camere, ognuna dotata di bagno, da un istituto ecclesiastico e, qualche tempo dopo, in questa struttura ancora coordinata dalle suore, arrivano 40 profughi gestiti da una cooperativa diretta dalla figlia dell’immobiliarista!!! Incredibile ma drammaticamente vero.

Tutto questo accade nel silenzio generale, magari con la regia del potere politico e non solo, non a Roma ma in provincia di Torino.

Forse non serve aspettare che gli artefici riflettano…occorre ribellarsi…prima possibile e con grande forza. Gba

Per cambiare occorre una

Altra Cultura

Cantiere di opinioni
e di azioni


valorizzare il territorio ed i suoi abitanti attraverso il confronto e la condivisione


per esprimere al meglio il meglio

“Un uomo chiamato a fare lo spazzino dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.” Martin Luther King

Lunedi 5 Ottobre 2015
ore 21.00
al TREFF
Via San Carlo 1
Giaveno

Cantiere
di opinioni e di azioni

Siete tutti invitati o, se preferite, dite la Vostra
qui sotto!!!

Gba


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