La pillola di oggi
Sangue
del mio
sangue
A Giorgio Napolitano, all'uscita dalla proiezione del film di Bellocchio presentato l’altro ieri a Venezia, è
stato chiesto un giudizio sulla pellicola, la risposta è stata “Devo riflettere”.
Visto il film mi sento di
dire che non solo lui ma buona parte degli italiani, politici e non, dovrebbero
riflettere non tanto sul giudizio da dare del film ma su quanto loro sono
responsabili di quanto il film mette in evidenza con un finale, che non Vi
rivelo, purtroppo corrispondente alla poco edificante realtà.
Non sono fiducioso sugli
esiti della riflessione e temo che il film di Marco Bellocchio, come già
accaduto per “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, avrà migliori riscontri
all’estero che in Italia. Il motivo è semplice, gli italiani preferiscono non
ammettere per evitare di dover essere poi conseguenti. Meglio dichiararsi al
massimo disposti a riflettere, come ha fatto Napolitano, per poi proseguire
nell’italico vezzo…come se nulla fosse o magari dicendo che è colpa di altri.
Vi faccio un esempio.
Ricordate il can can mediatico scoppiato dopo la scoperta di Mafia Capitale? Il
ciarlatano che guida il governo, seguito dai vari ciarlatani di minor rango,
avevano fatto dichiarazioni di fuoco sulla volontà di porre rimedio al
malaffare che aveva generato la famosa intercettazione “In Italia si guadagna
di più con i migranti che con la droga”.
Bene a qualche mese di
distanza non solo non è cambiato nulla nei tempi di gestione dell’ingresso dei
migranti, causa prima dell’ignobile guadagno fatto sulla pelle dei migranti, ma
la “mafia” ha organizzato a Roma un funerale mega galattico, con l’assenso di
tutte le istituzioni. Di nuovo tutti si scandalizzano ma nessuno perde il posto…anzi
in TV da Bruno Vespa, sulle stesse poltrone e con identica enfasi mediatica, si
fa audience sia con i parenti dei Casamonica che con coloro che avrebbero
dovuto impedire un funerale che è diventato notizia e marchio infame del nostro
Paese, in tutto il mondo.
Sui tempi di gestione dei
migranti Vi dico solo che in Italia passano 14 mesi, e a volte di più, prima che
il richiedente sappia se ha diritto o meno ad avere lo status di rifugiato
politico. In Svezia ci impiegano tre giorni. In Germania, sia pur in ritardo,
ci stanno facendo vedere cose di deve fare accoglienza: criteri chiari, regole
rigide e tempi rapidi.
In Italia invece, dopo mafia
capitale, accade che qualche tempo fa, in un ridente paesone della Val Sangone,
un immobiliarista acquista una struttura composta da 52 camere, ognuna dotata
di bagno, da un istituto ecclesiastico e, qualche tempo dopo, in questa
struttura ancora coordinata dalle suore, arrivano 40 profughi gestiti da una
cooperativa diretta dalla figlia dell’immobiliarista!!! Incredibile ma drammaticamente
vero.
Tutto questo accade nel
silenzio generale, magari con la regia del potere politico e non solo, non a
Roma ma in provincia di Torino.
Forse non serve aspettare
che gli artefici riflettano…occorre ribellarsi…prima possibile e con grande
forza. Gba
Per
cambiare occorre una
Altra Cultura
Cantiere di opinioni
e di azioni
valorizzare il territorio ed i suoi
abitanti attraverso il confronto e la condivisione
per esprimere al meglio il meglio
“Un uomo chiamato a fare lo spazzino
dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven
componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così
bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per
dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.”
Martin Luther King
Lunedi 5 Ottobre 2015
ore 21.00
al TREFF
Via San Carlo 1
Giaveno
Cantiere
di opinioni e di azioni
Siete tutti invitati o, se preferite, dite la Vostra
qui sotto!!!
Gba
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