Guardiamoci allo specchio…
sputiamoci in faccia…
Movimento
Cinque Zen
Salpato
per ribaltare il mondo, Grillo si ritrova già a litigare col proprio ombelico.
Ieri ha indetto un referendum su se stesso. Una senatrice del movimento aveva
imputato le ultime sconfitte a un modello di comunicazione troppo aggressivo e
lui, per non smentire la propria natura mite, l’ha sbattuta fuori. Poi ha
spalancato il balcone elettronico e ha chiesto al popolo della Rete riunito in
permanenza: sono io il problema?
Caro
Grillo, si rilassi: il problema è più vasto della circonferenza della sua
barba. Chi più chi meno, in tanti siamo messi come lei. Egoisti, anzi
egotristi. Intercetti una conversazione per strada o uno scambio di opinioni
sul web (altrimenti se ne faccia dare il resoconto stenografico da Obama).
Qualunque
sia l’argomento di partenza - la crisi, il calciomercato, le marmellate della
nonna - dopo poche battute la discussione avrà inesorabilmente sterzato verso
il personale. Ogni giudizio sulla crisi - ma anche sul calciomercato e le
marmellate - viene percepito come un attacco alle fragili barriere della nostra
reputazione e reclama una risposta altrettanto diretta e aggressiva. Si ricorda
il De Niro di «Taxi Driver» che prendeva a male parole la sua immagine nello
specchio? Era l’autoscatto dell’uomo moderno. Dell’uomo italiano in
particolare.
Gli psicologi sostengono che questa rabbia acida provenga dall’impotenza della politica e dalla paura della povertà. Peccato che la perlustrazione isterica delle proprie viscere non abbia mai arricchito un povero né migliorato la politica. Se l’aggressività è così improduttiva, forse varrebbe la pena provare con la gentilezza. Invece di gridare «Siete mortiiii», sussurrare «Siamo vivi».
Gli psicologi sostengono che questa rabbia acida provenga dall’impotenza della politica e dalla paura della povertà. Peccato che la perlustrazione isterica delle proprie viscere non abbia mai arricchito un povero né migliorato la politica. Se l’aggressività è così improduttiva, forse varrebbe la pena provare con la gentilezza. Invece di gridare «Siete mortiiii», sussurrare «Siamo vivi».
Massimo Gramellini
La
Stampa 12 Giugno 2013
…contiamo fino e dieci,
puliamo lo specchio,
dopodiché proviamo
sommessamente
sommessamente
a ripartire
facendo
del nostro meglio
per noi e per gli altri!!!
…se volete dite la Vostra qui sotto!!!
gba
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