sabato 1 marzo 2014


Caro Fonzie
mi sa 
che sei proprio 
partito male…


Nel leggere la lista dei ministri presentata dal neo presidente Renzi/Fonzie (ricordo che la sindrome di Fonzie è un fenomeno mediatico che indica l'inaspettato e non pianificato ― e, a priori, imprevedibile ― successo di un personaggio minore) qualche dubbio mi era già sorto.

Bene i giovani e bene la parità di genere, i risultati diranno quanto bene, ma alla lettura di Franceschini quale ministro della cultura un sussulto mi aveva colto. 

Come è noto il neo ministro, noto sughero della politica in grado di galleggiare, da sempre, esclusivamente verso lidi vincenti… sta alla cultura come un soggetto di colore sta al razzismo più bieco…a meno che non si scriva cultura pensando alla  coltura… ovviamente delle clientele più bieche.

Altro sussulto alla lettura della neo ministro degli esteri, non più la Bonino, che ben aveva fatto considerando anche quali e quante spinose vicende internazionali avrebbero meritato una logica continuità, ma una tale Federica Mogherini ignota non solo all’estero ma anche in Italia.

Una breve ricerca del perché tal giovine fanciulla fosse assurta a tanto trovò repentina e limpida risposta: la suddetta è franceschiniana da sempre.

Grandissimo Renzi coerente e costante, come tutti gli italici politici, nel predicare bene e razzolare male… anzi malissimo ed infatti alla presentazione della lista dei sottosegretari… la buonanima di Cencelli si è rivoltato nella tomba temendo che il suo noto manuale possa presto essere sostituito dalla edizione “misinotadipiù” redatta dal Fonzie nazionale…il seguito al buon Gramellini. gba

Sia Gentile


Come tutti coloro che da Renzi si aspettavano il governo dei fuoriclasse – se non Baricco Guerra e Farinetti, almeno Gratteri – ero rimasto un po’ deluso dalla lista dei ministri. Ma mi sbagliavo. Quella lista aveva un suo fascino, se paragonata a quella dei sottosegretari. Dai, mi dicevo, vorrai mica che alla Giustizia rimettano un berlusconiano di ferro? Infatti ne hanno messo uno di Ferri. Cosimo Maria Ferri, affiancato da un’altra figura neutrale: il relatore del lodo Alfano. Però il senatore Tonino Gentile, no. Si deve trattare di un refuso. 

Mai e poi mai il Renzi che conosco farebbe salire a bordo un signore accusato, non più tardi del 19 febbraio scorso, di avere impedito l’uscita di un giornale. Il direttore e l’editore dell’Ora della Calabria sostengono di avere ricevuto pressioni per interposta persona affinché fosse estirpata la notizia di un’indagine che riguardava il figlio del senatore. Il «mediatore» avrebbe spiegato ai giornalisti riottosi che «il cinghiale quando viene ferito, ammazza tutti». Un linguaggio che, più che i documentari di Quark, richiama i dialoghi del Padrino.  

Il giornale non uscì, a causa di una misteriosa rottura della rotativa. Cose che capitano. Mentre non può capitare che, appena dieci giorni dopo, la persona su cui aleggia un sospetto simile venga nominata sottosegretario. E nemmeno all’Editoria, settore col quale parrebbe avere una certa dimestichezza. Alle Infrastrutture, pozzo senza fondo di appalti pubblici. Dottor Renzi, sia gentile con Gentile e lo accompagni all’uscita. Ci ha promesso che con lei l’Italia cambierà verso. Non che ci andrà di traverso.

Massimo Gramellini
La Stampa 1 Marzo 2014

Se volete,dite la Vostra qui sotto!!!

gba

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