Caro Fonzie
mi sa
che sei proprio
partito male…
Nel leggere la lista dei ministri presentata dal neo presidente Renzi/Fonzie (ricordo che la sindrome di Fonzie è un fenomeno mediatico che indica
l'inaspettato e non pianificato ― e, a priori, imprevedibile ― successo di un
personaggio minore) qualche dubbio mi era già sorto.
Bene i giovani e bene la parità di genere, i
risultati diranno quanto bene, ma alla lettura di Franceschini quale ministro
della cultura un sussulto mi aveva colto.
Come è noto il neo ministro, noto sughero
della politica in grado di galleggiare, da sempre, esclusivamente verso lidi vincenti…
sta alla cultura come un soggetto di colore sta al razzismo più bieco…a meno
che non si scriva cultura pensando alla coltura… ovviamente delle clientele più
bieche.
Altro sussulto alla lettura della neo
ministro degli esteri, non più la Bonino, che ben aveva fatto considerando
anche quali e quante spinose vicende internazionali avrebbero meritato una
logica continuità, ma una tale Federica Mogherini ignota non solo all’estero ma
anche in Italia.
Una breve ricerca del perché tal giovine fanciulla
fosse assurta a tanto trovò repentina e limpida risposta: la suddetta è franceschiniana
da sempre.
Grandissimo Renzi coerente e costante, come
tutti gli italici politici, nel predicare bene e razzolare male… anzi malissimo
ed infatti alla presentazione della lista dei sottosegretari… la buonanima di Cencelli
si è rivoltato nella tomba temendo che il suo noto manuale possa presto essere
sostituito dalla edizione “misinotadipiù” redatta dal Fonzie nazionale…il seguito
al buon Gramellini. gba
Sia Gentile
Come
tutti coloro che da Renzi si aspettavano il governo dei fuoriclasse – se non
Baricco Guerra e Farinetti, almeno Gratteri – ero rimasto un po’ deluso dalla
lista dei ministri. Ma mi sbagliavo. Quella lista aveva un suo fascino, se
paragonata a quella dei sottosegretari. Dai, mi dicevo, vorrai mica che alla
Giustizia rimettano un berlusconiano di ferro? Infatti ne hanno messo uno di
Ferri. Cosimo Maria Ferri, affiancato da un’altra figura neutrale: il relatore
del lodo Alfano. Però il senatore Tonino Gentile, no. Si deve trattare di un
refuso.
Mai e poi mai il Renzi che conosco farebbe salire a bordo un signore
accusato, non più tardi del 19 febbraio scorso, di avere impedito l’uscita di
un giornale. Il direttore e l’editore dell’Ora della Calabria sostengono di
avere ricevuto pressioni per interposta persona affinché fosse estirpata la
notizia di un’indagine che riguardava il figlio del senatore. Il «mediatore»
avrebbe spiegato ai giornalisti riottosi che «il cinghiale quando viene ferito,
ammazza tutti». Un linguaggio che, più che i documentari di Quark, richiama i dialoghi
del Padrino.
Il
giornale non uscì, a causa di una misteriosa rottura della rotativa. Cose che
capitano. Mentre non può capitare che, appena dieci giorni dopo, la persona su
cui aleggia un sospetto simile venga nominata sottosegretario. E nemmeno all’Editoria,
settore col quale parrebbe avere una certa dimestichezza. Alle Infrastrutture,
pozzo senza fondo di appalti pubblici. Dottor Renzi, sia gentile con Gentile e
lo accompagni all’uscita. Ci ha promesso che con lei l’Italia cambierà verso.
Non che ci andrà di traverso.
Massimo Gramellini
La
Stampa 1 Marzo 2014
Se volete,dite la Vostra qui sotto!!!
gba
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