giovedì 10 luglio 2014


Dedicato
al  PIL che 
con le mosse 
di Draghi ha guadagnato 
l'1%

La memoria

“Il PIL misura tutto eccetto ciò che rende meritevole la vita di essere vissuta”. Questa frase, pronunciata da Robert Kennedy nel 1968, sembra scritta oggi. Già a quell’epoca si intravedeva come il PIL da solo fosse un indicatore inadeguato per rappresentare il benessere di una nazione economicamente sviluppata. E’ oramai chiaro che qualità della vita non è solo Prodotto Interno Lordo.Il Pil non ci dice nulla di come effettivamente viva la gente. Per capirlo serve di più: un mix di economia, sondaggi, e altri dati per misurare, qualità, gioia, felicità e benessere.

“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini.
Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.”
Discorso di Robert Kennedy
18 marzo 1968
Università del Kansas


…e a chi vuol
cambiare verso
senza aver capito
quale è
il verso giusto!!!

Se volete, dite la Vostra qui sotto!!!

gba

1 commento:

  1. Questo storico discorso è uno dei pilastri della teoria della "decrescita felice", portata avanti da persone come Latouche in Francia o Maurizio Pallante qui in Italia. Per anni ho seguito molto da vicino e con molto interesse il loro movimento. Se mi faccio una passeggiata per i monti produco meno PIL di chi sta fermo in coda in autostrada, ma sono molto più felice... Concetto rivoluzionario, nella sua semplicità... Alcuni paesi stanno addirittura pensando di introdurre parametri tipo La "Felicità Interna Lorda" in sostituzione del PIL. Ma il dubbio, oggi, riguarda il fatto che questa teoria non sia praticabile, a mio parere, per tutte quelle persone che debbano innanzitutto pensare ad assolvere ai beni primari. Se mi devo pagare un affitto, per esempio, il fatto di lavorare meno e autoprodurmi lo yogurt non mi cambia la vita, così come il fatto di rinunciare alla macchina se poi non ho la possibilità di avere il telelavoro o di condividerla con qualcuno. Prendetela come una provocazione per sollecitare il confronto, ed in parte lo è, ma forse oggi più che mai la crescita dei consumi sta alla base del benessere, almeno per chi non ha mezzi...

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