sabato 19 luglio 2014


Il Paese
che non
sussiste!!!

Sei turista?
Paghi il doppio
(e non solo)

Da Venezia alle altre città d’arte
tariffe ridotte per i residenti.
Ma per l’Ue è tutto illegale



Un prezzo per chi è del posto. E un altro, gonfiato, per chi arriva da lontano. Il metodo è quello, classico, della truffarella al turista. Roba da trafficoni e negozianti poco onesti. Ma non solo. Il guaio è che talvolta la discriminazione tra turisti e residenti è istituzionalizzata. E tocca trasporti e luoghi d’arte. 

Succede nella città simbolo del turismo: Venezia. Tra calli e ponti, i turisti devono subire una continua beffa rispetto ai locali. S’inizia con i vaporetti: un biglietto turistico costa 7 euro per un’ora, quello per residenti 1,30 euro per 75 minuti. Poi ci sono gli esosi abbonamenti a fascia oraria: 18 euro per 12 ore, 20 per una giornata, 50 per una settimana. E pensare che, per chi abita o lavora a Venezia, il mensile ne costa 31, di euro. 

La disparità prosegue per il wi-fi (5 euro al giorno contro 0), per le toilette (tre euro contro 0,25) e per arte e cultura. Il «pass» che dà accesso agli 11 musei civici e alle 15 chiese del circuito costa 39 euro e 90 per un turista e niente per chi è del posto. Ma su questo Venezia è meno sola che in altri campi. Anche a Siena i residenti possono ammirare gratis gli affreschi di Palazzo Pubblico, che ai turisti costano 8 euro. I musei civici di Roma sono ad accesso gratuito solo per under 18 e over 65 residenti nella capitale. Gli altri devono pagare. 

Il dettaglio, non da poco, è che la pratica va contro i trattati europei, che vietano di variare i prezzi in base alla nazionalità del cliente o del visitatore. Sul punto l’Italia è stata già condannata, nel 2003, dalla Corte di Giustizia. Ecco perché invece in tutti i musei e siti archeologici statali - quelli diventati gratuiti la prima domenica di ogni mese - le regole sono chiare: nessuna distinzione tra turisti e non. Un francese o cinese che abbia meno di 18 anni può entrare gratis a Colosseo e Uffizi. I giovani europei tra i 18 e i 25 hanno diritto all’ingresso ridotto. Per gli altri prezzo pieno. Lo stesso avviene ora anche in Sicilia, dove da metà aprile - proprio per le norme europee - sono spariti i biglietti agevolati a un euro per l’ingresso dei residenti a musei, parchi ed aree archeologiche della regione.  

Più che di regole, la questione è però economica e di opportunità. Lo dice Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo: «I turisti sono cittadini provvisori, che vanno trattati come quelli normali. Persone che creano ricchezza e vanno agevolate. Ma il fondo l’abbiamo già toccato con la tassa di soggiorno: una gabella medievale, applicata da luogo a luogo e incassata dai Comuni senza far tornare un euro al turismo». 

Stefano Rizzato
La Stampa 19 Luglio 2014

Ebbene si credo proprio che parafrasando la sentenza su Berlusconi si colga appieno cosa è oramai questo bizzarro paese.

Il festival continuo ed umiliante dell’inconsapevolezza. Gli italiani non si rendono conto e quindi tutto è ammesso, consentito…al peggio….sopportato.

Un Paese che potrebbe vivere alla grande di Turismo, Arte, Cultura, Enogastronomia riesce ad avere nei confronti dei Turisti, fonte primaria di ricchezza, l’atteggiamento opposto a quello che il semplice buon senso consiglierebbe. Il paese TACE non riuscendo neanche a dare voce coerente e propositiva alla sua ricchezza che l’acronimo dovrebbe rendere evidente a chiunque.

Invece di rapportarci con il Turista con un atteggiamento di disponibilità, correttezza, serietà puntando a far si che venga indotto a tornare e a mandarci amici e conoscenti…noi, salvo rarissime eccezioni, puntiamo a portargli via più soldi possibile…disonestamente.

Come uccidere il Turismo nella culla. Hai voglia di incentivare la cultura…quando l’unica cultura dominante è la bieca ignoranza di chi da sempre pensa solo a salvare se stesso e a tacere.

Bisognerebbe mandare a scuola di civiltà, etica e rispetto la maggioranza degli italiani per far si che i fatti sussistano e vengano correttamente affrontati.

Invece no i provvedimenti sono ben altri da sempre ed oggi più che mai visto il disastro che ci circonda. Provvedimenti che non portano risultati, che non cambiano di una virgola gli atteggiamenti dominanti, che non scalfiscano il malaffare e l’evasione fiscale, che ci fanno sapere…quasi sempre che…

…il fatto
non
sussiste!!!

gba

Se volete, dite la Vostra qui sotto!!!


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