martedì 2 dicembre 2014


Avvicinarsi
A chi è distante
allontanarsi
da chi è vicino
sentendosi
protagonisti…

Il virus subdolo

della comunicazione virtuale


Sui giornali di oggi spopolano commenti, analisi, giudizi e considerazioni legate agli oltre 300 “mi piace” raccolti in poche ore dal messaggio “Sei morta troia” postato dall’assassino dopo avere ucciso a coltellate la moglie.

In quasi tutti i commenti prevale una grande enfatizzazione della “notizia” alla quale fa, da contraltare, una superficiale valutazione degli aspetti profondi che un fatto come questo nasconde.

Io voglio limitarmi a proporre qualche riflessione con l’auspicio di poter avviare una discussione propositiva su una tale tragedia che, a mio avviso, va ben al di là del singolo episodio.

Qualche commentatore, anche molto quotato, ha pensato bene di cancellare l’appellativo “troia” dal messaggio. Perché lo ha fatto possiamo immaginarlo ma la cosa che colpisce è che nel togliere l’appellativo non si sia reso conto che ha eliminato la principale fonte dei “mi piace”.

Nella cultura ahimè dominante una donna che lascia il marito è una “troia” e, per molti, lo è in assoluto in quanto donna. Che alcune centinaia di persone abbiano quindi cliccato un “mi piace” è la logica conseguenza della cultura dominante.

Altro spunto molto enfatizzato nel commentare il fatto è stato la “non responsabilità” di internet. Credo che sia ovvio che internet ed i social network, come le parole, in quanto “strumenti di comunicazione” possono essere usati, come ogni cosa, bene o male.

La cosa che sfugge è che se per le “parole” è doveroso educare al loro corretto utilizzo…la stessa cosa andrebbe fatta rispetto all’uso degli altri e oramai molteplici strumenti di comunicazione.

Su questo tutti tacciono anzi si fanno promotori della jungla del “pensiero” tranciante e definitivo. Viviamo in una società dove un tweet diventa indirizzo politico di una nazione, dove ogni possibile idiozia fa da cornice, intercambiabile, ai profili su whatsapp o similari.

L’altro giorno ho letto in un profilo un fantastico “Fine pena mai” ed ho provato un moto di costernata pena per chi vive pensando che i giudizi definitivi, sintetici ed immutabili sono indirizzo di vita unico, egoistico ma indispensabile anche se eticamente misero.

D’altronde se con un click posso attivare o cancellare una “amicizia” è logico che il mio pensare si riduca, spesso con un banale copia ed incolla, ad una frase fatta figlia dell’assenza di un pensiero nato dal confronto e dalla condivisione.

Fate caso al bar, al ristorante, alla fermata del pullman, in aereoporto, al cinema… quante persone, anche se in compagnia, passano il tempo a chattare, messaggiare, parlare al telefono con chi non è li…ignorando chi gli è al fianco.

Padre madre e due figli, in età scolare, seduti al bar consumano una abbondante colazione, di domenica mattina, senza scambiarsi una parola al di fuori della scelta su cosa ordinare…presi in modo estatico dai rispettivi smartphone. Ad un certo punto il bimbo più piccolo strepita perché sul suo telefonino non c’è il gioco che sta usando il fratello. Il padre interviene in modo repentino…provvedendo a scaricarglielo. Chissà questi due ragazzini che rapporti riescono e riusciranno ad avere con i loro simili?

Dividi et impera dicevano gli antichi romani. La tecnologia sta rendendo estremamente facile questa immutata esigenza di controllo dei sudditi e di egemonia. Potere economico e potere politico hanno bisogno, per dominare, di una società votata all’individualismo.

Individualisti comunque, poco importa se onesti o disonesti, se per se stessi o per la propria squadra, fazione, lobbie, corrente fino ad arrivare anche alla propria Onlus.

In Italia questa “cultura” si compie, cresce e prolifica viepiù in modo marcato e vincente utilizzando tecnologia, ipocrisia e superficialità per far si che, anche grazie a molti giornalisti, tutto avvenga meno che il confronto e la condivisione finalizzata al bene comune.

Pensa a te stesso e se vuoi sentirti protagonista puoi esserlo nel virtuale. Basta un click. gba

ne parleremo anche in
Altra cultura
Cantiere di opinioni e di azioni
valorizzare il territorio ed i suoi abitanti
attraverso il confronto e la condivisione
per esprimere al meglio il meglio
presso il
TREFF
via San Carlo 1 Giaveno (TO)

Lunedì 12 gennaio 2015 ore 21.00

Gli incontri sono aperti a tutti
e se vorrai portare un libro da scambiare
aiuterai la cultura a viaggiare

Se volete, dite la Vostra qui sotto!!!

gba

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