venerdì 13 marzo 2015

Le
priorità
ignorate

Ci saremmo aspettati entro la prima metà di Marzo, di valutare i provvedimenti legislativi necessari per contrastare il dilagare della Corruzione, Società Anonima, qualifica più adeguata della precedente “Società per Azioni”. I ritardi sono dovuti all’interminabile “tiro alla fune” tra chi cerca di prevenire, punire, contenere, rafforzare i controlli, e quelli che invece minimizzano i timori (“esagerati”), negano, postergano, diluiscono, depotenziano con esercizi ostruzionistici, dilatori o imperiosi.

La Lotta alla Corruzione procede tra i due fronti, “Garantisti” e “Giustizialisti”, che ci riportano ai tempi dei Guelfi e Ghibellini o della “Araba Fenice”: “tutti sanno che c’è, dov’è, ma nessun lo dice”. Nel frattempo proseguono imputazioni “eccellenti” di personaggi in posizioni pubbliche apicali che apparivano come i Paladini della Legalità minacciata. Ed ora quanti altri come loro? Con grande tempismo la Commissione Antimafia ha da poco promosso un’analisi sull’Antimafia, alla luce dei recenti depotenziamenti riportati da Roberti, di cui ora si occupa anche il CSM.

La L. 190, introdotta con un pesante ritardo, solo due anni fa, introduce innovazioni rilevanti, con responsabilità allocate al Dipartimento della Funzione Pubblica che riporta al Comitato Interministeriale ad hoc, per definire gli indirizzi alla Lotta alla Corruzione. Al Parlamento spetta la verifica annuale sulla Lotta alla Corruzione e conoscere il piano di prevenzione per il triennio successivo, ma ancora non risulterebbero programmate audizioni, dichiarazioni governative, o valutazioni dell’ANAC che ha regolarmente provveduto ad inoltrare le richieste ai Responsabili.

Io stesso, settimane fa, ho interpellato l’ANAC, sul suo sito web aperto a tutti i cittadini, per richiedere lumi, ma sono ancora in attesa di risposta. Mi auguro che il Dipartimento competente possa esercitare azioni di sostegno all’egregio Responsabile R. Cantone, anche con eventuali richiami ufficiali ai singoli amministratori inadempienti ai sensi della L.190. Qualora emergessero ritardi o carenze informative su questa “priorità assoluta”, non dovrebbero passare in sottordine.

Le pubbliche dichiarazioni del Presidente della Repubblica, sin dal suo insediamento, e del Presidente della Corte dei Conti pochi giorni dopo, lasciavano presagire accelerazioni e concordia nei provvedimenti chiave, non ancora avvenuti. Ricordiamo alcuni passaggi chiave del messaggio presidenziale:

1) La lotta alla Mafia e quella alla Corruzione sono priorità assolute
2) La Corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile
3) Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini
4) Impedisce la corretta applicazione delle regole del mercato
5) Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti ed i capaci
6) I corrotti sono “Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini”

Una sintesi così autorevole del Primo Editoriale di sei mesi fa era francamente inimmaginabile. E’ da citare anche un altro passaggio importante:“Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un forte senso di Legalità.

Allarmante è la diffusione delle mafie, anche in aree geografiche storicamente immuni. Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta i diritti”.

Se la Corruzione cresce non dobbiamo stupirci della evasione fiscale record, dato che questi proventi non finiscono mai – per definizione – sulla denuncia dei redditi. Evasione e corruzione sono così due facce della stessa medaglia.

“David Ricardo sosteneva che le tasse devono essere certe e non arbitrarie con scadenze e modalità di pagamento chiare per tutti. Da noi succede l’esatto contrario con decretazioni d’urgenza, il susseguirsi di norme che modificano le precedenti, i termini strettissimi, la pessima sintassi, ed il riferimento a norme precedenti identificate con numeri e date, le selve di circolari che cambiano interpretazioni ed amministrazioni di riferimento, tassando anche ciò che precedentemente era escluso. Una Giungla, dove per uscirne, si cerca protezione…” Così ci spiega A. Statera, Editorialista de La Repubblica)

Ancor più esplicito risulta F. Giavazzi (Editorialista del Corriere della sera) nel Libro “Corruzione a Norma di Legge” scritto insieme a G. Barbieri: “Ci sono due tipi di Corruzione: Quella per infrazione delle regole e quella per corruzione delle regole stesse. Della prima se ne occupano i Procuratori della Repubblica ed i Giudici”, anche se con le armi spuntate, mentre per il secondo tipo di Corruzione la Magistratura è completamente disarmata “perché nessuna legge viene violata: sono le stesse leggi ad essere corrotte” (vds. Leggi ad Personam & ad Castam).

Occorre riflettere molto a fondo su questo punto anche perché ripropone il vecchio quesito: la PA è capace di evitare il saccheggio dei soldi pubblici o meglio de “i soldi dei contribuenti” affidati? Oggi appare semi-impotente e delega di fatto la rilevazione e la punizione prevalentemente alla Magistratura che opera con i limiti di cui sopra e quindi si spiega anche come sia facile favorire la Corruzione SA, che con i suoi soldi sporchi, può corrompere tutto e tutti.

E si spiega anche la difficoltà a sradicarla. Ciò pone un duplice problema di recupero: Legalità e Legittimazione, per la riluttanza delle nostre Istituzioni a ratificare ed attuare le Convenzioni EU, OCSE, ONU Anti Corruzione: L. 190 dopo ripetute richieste EU, Merida dopo 6 anni (L.116/2009) e Penale dopo 13 anni (L. 110/2012).
Ora non rimane che vigilare sull’iter legislativo delle prossime settimane. Nella Prima Repubblica il paradigma era “Fatta la Legge trovato l’inganno”, nella Seconda muta in “Fatto l’inganno trovata la Legge”. Opportuno un riposizionamento su “Dura Lex, sed Lex” confidando sulla nuova Presidenza che già mostra di saper ben difendere la Legalità.

Marcello Mancini
Eticasempre

Viene spontaneo pensare che l’articolo sopra riportato sia caduto nel nulla, politico e mediatico, semplicemente perché viviamo in un paese gestito, da coloro che dovrebbero definirne gli indirizzi politici e sociali, sui principi della “eticamai”.

L’assoluzione di Berlusconi, la riforma del Senato, il Jobs Act, la riforma della scuola non solo non sono, di fronte ai temi posti nell’articolo sopra riportato, delle priorità ma esprimono, nel poco o nel tanto che ci è noto di tali provvedimenti, un drammatico e costante filo conduttore: “Il potere si esprime prescindendo dai valori etici che dovrebbero caratterizzarlo”.

Non torno su Berlusconi perché credo che parlare di questo uomo e delle sue “peculiarità” sia una offesa alla intelligenza.

Faccio una sola riflessione sulla riforma della scuola dove risulta evidente che il concetto di pubblico, quindi di sociale, venga pressoché  azzerato a favore dei parametri che caratterizzano il privato.

Il preside decide, il valzer delle raccomandazioni gioisce e plaude, ed il fantomatico premio alla competenza, si ipotizza per un docente ogni venti, plausibile in un contesto gestito in modo eticamente corretto, sarà, nei fatti, il benefit per i ruffiani. Questo nella stragrande maggioranza dei casi visto che il provvedimento “Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti ed i capaci”.

Se provate ad applicare questo paradigma virgolettato a TUTTI i provvedimenti del Governo ed alla cultura dominante nel Paese, ci troverete una umiliante continuità e capirete perché siamo al fondo di tutte le classifiche del pianeta fatte, nella stragrande maggioranza, sulla base di principi etici, morali, sociali e professionali incontestabili ed universali, evidentemente non per gli italiani. Gba

Per cambiare occorre una

Altra Cultura

Cantiere di opinioni
e di azioni

valorizzare il territorio ed i suoi abitanti attraverso il confronto e la condivisione

per esprimere
al meglio il meglio

Ci troviamo al
TREFF
via San Carlo 1 Giaveno(TO)



Lunedì 13 Aprile 2015 ore 20.30

Faremo il punto sul progetto
“Legami”
Territorio Arti Culture

Gli incontri sono aperti a tutti
e se vorrai portare un libro da scambiare
aiuterai la cultura a viaggiare

Se volete, dite la Vostra
qui sotto!!!
gba




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