La pillola di oggi
Noi e l’altrove
Ieri sera la magia della “condivisione”
è tornata ad essere protagonista in “Altra Cultura”. Negli ultimi incontri,
purtroppo, la presenza di persone che, in buona o cattiva fede, considerano anche
la condivisione una strada privilegiata per far prevalere il loro interesse
individuale…aveva inquinato l’essenza vitale e unificante del nostro cantiere
di opinioni e di azioni.
Per riuscire a vivere
esprimendo il proprio meglio per il bene della collettività occorre fare uno
sforzo non indifferente partendo da se stessi e dalla esigenza primaria di far
coincidere il proprio dire con il proprio fare. Questa esigenza, come è ovvio, prescinde
dal contenuto delle singole opinioni che sono sempre rispettabili, quando
oneste e leali.
Se mi conosco ed esprimo me
stesso coerentemente ed in modo leale, il mio essere diventa patrimonio della
collettività e la collettività diventa mio patrimonio.
Non a caso ieri sera erano presenti
alcune delle persone che, in assoluta buona fede, erano state “irretite” dalla
cultura dell’individualismo imperante che alcuni, anche in “Altra Cultura”,
hanno strumentalizzato per valorizzare le loro, presunte o reali poco importa, capacità
artistiche e non.
Questo accade
quotidianamente e gli esempi sono infiniti, purtroppo non è la prima volta che accade
anche in “Altra Cultura”…ma proprio perché vogliamo essere antitetici rispetto
alla solita cultura oggi dominante, anche questa volta il giochino non è
riuscito.
Valutando i fatti oggettivi,
alcuni lo hanno capito, altri lo capiranno, molti forse non lo capiranno mai perché
vittime del loro apparire che non ha notizie del proprio essere…perché
ignorato.
No so quanti di Voi hanno
ascoltato il discorso di Richard Geere da Fabio Fazio domenica e se gli stessi
hanno avuto modo di leggere cosa ha detto Renzi nel discorso di chiusura della
Leopolda.
Bene le due declamazioni,
sia pur in contesti diversi e mi scuso per la eccessiva sintesi, hanno rappresentato
la solita e l’Altra Cultura…così come quanto avvenuto in Francia, a distanza di
sette giorni, nelle elezioni amministrative.
L’interesse dei singoli ed
il bene comune, che, a mio modesto avviso e pur essendo agnostico, vede in Papa
Francesco la più alta espressione dialettica e non solo, stanno generando una battaglia
epocale.
Noi di “Altra Cultura”
abbiamo deciso da tempo da che parte stare e proprio per questo motivo presto
avvieremo una serie di incontri, ovviamente aperti a tutti, sul tema “Io e l’altrove”
che avranno lo scopo di orientare il pensiero di ognuno di noi al proprio
essere e a quanto va al di là della quotidianità che oggi induce troppi di noi ad
essere “prodotti destinati a consumare e apparire, pensando a se stessi"…senza
neanche avere la consapevolezza di esserlo. Il dibattito è aperto. Buon tutto a
tutti. Gba
Per
cambiare occorre una
Altra Cultura
Cantiere di opinioni
e di azioni
valorizzare il territorio ed i suoi
abitanti attraverso il confronto e la condivisione
per esprimere al meglio il meglio
“Un uomo chiamato a fare lo spazzino
dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven
componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così
bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per
dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.”
Martin Luther King
Dal 18 al 27
Dicembre 2015
Tutti i pomeriggi escluso il 25 Dicembre
Il Cantiere
di Opinioni e di Azioni
sarà in
PIAZZA SCLOPIS
a Giaveno
per condividere
Arti ed Emozioni
Siete tutti invitati o, se preferite, dite la Vostra
qui sotto!!!
Gba
Noi viviamo perché il nostro corpo sa “condividere”. Si nutre, respira, gli organi interni sanno dividere, distribuire l’energia e in concerto liberare un magico gioco di equilibrio e di “insieme”.
RispondiEliminaSi può affermare che la condivisione è dentro di noi e che paradossalmente ci appartiene ?
Sicuramente non siamo solo fragili, deboli, ipocriti o folli, ma siamo anche frullati da una società che spinge verso la chiusura e che ci vuole distanti.
Il sistema è chiaramente contro la libertà degli individui, quando favorisce il malgoverno, la menzogna, la mafia, il potere… quando ostacola la ricerca, la cultura, i migranti, i gay, i barboni, i miserabili, e quant’altro.
Diventa dura passare dalla superficialità all’intensità, estendere la propria vita oltre il presente…mentre è molto più facile baloccarsi nell’indifferenza.
La consapevolezza che da soli non si va lontano deve penetrarci, e può succedere proprio nell’ambito di un “altrove” dove è ammesso desiderare un futuro che ci migliora, dove la collettività diventa speranza di poterne fare parte.
Ma quanto “altrove” c’è già dentro di noi ? Dove siamo mentre il pianeta gira e porta con sé quel branco con il quale dovremmo viaggiare e scaldarci il cuore?
Stiamo ancora fermi un giro.
Per imparare a donarsi e donare, per comprendere che condividere è starci dentro, per accorgersi che la collettività siamo noi, per capire che la solidarietà fa star meglio e per ricaricarsi di sano ottimismo, forse ci vorrà ancora del tempo.
Come sempre, al termine di ogni riflessione, nulla sembra reale e nulla sembra realizzabile, ed è l’utopia la solita irremovibile padrona di tutte le parole… questo mio pensiero lo esprime bene Gramellini.
“Dell’utopia mi spaventava la disumanità. Ho capito che l’utopia è un liquore talmente puro che, bevuto liscio, porta alla follia di don Chisciotte o ai campi di rieducazione di Pol Pot. Ma se viene corretta da una scorza di disincanto, allora si tramuta in Elisir di Vera Vita. Lo scudiero Sancho Panza sa benissimo che la bacinella del barbiere non è l’elmo di Mambrino, come favoleggia don Chisciotte. Ma sa anche che se ogni tanto non credessimo che una bacinella possa diventare un elmo, la vita si ridurrebbe a quella trappola di bisogni senza sogni in cui oggi tanti di noi si sentono prigionieri…. “
Che dire… cominciamo a lanciare i nostri pensieri come palle nei cortili, affinché inducano a formare squadre con cui giocare.
Margherita Grolla