La pillola di oggi
Economia
e non
Democrazia
e non
Democrazia
Il re è nudo ma troppi continuano a far finta di non vederlo. L’articolo che segue fotografa con drammatica
chiarezza lo stato di un mondo prossimo al collasso. La consapevolezza di quanto
ci circonda è assolutamente assente. Gli struzzi che governano politicamente il
pianeta sono, chi più e chi meno, sottomessi al volere dell’economia che è
governata e diretta da un ristretto manipolo di proprietari del pianeta.
L’unico personaggio che ha
compreso la drammaticità della situazione è Papa Francesco che, non a caso, è
malvisto e osteggiato da buona parte del potere ecclesiastico e non solo.
La soluzione è una sola e si
chiama “condivisione” che, come generatrice di “Democrazia” reale, impone di
cambiare modo di vivere e , di conseguenza, il modo di generare e dividere la
ricchezza privilegiando, in ogni fase della vita politica e economica, l’interesse
della collettività di cui il singolo è parte integrante.
Questo nuovo modo di vivere
non ha etichetta politica o religiosa e nasce dalla consapevolezza che se non
viene rimesso al centro di ogni possibile azione sociale l’essere umano con le
sue esigenze e peculiarità saranno l’individualismo ed i conflitti da esso
generato a governare il pianeta nelle piccole e grandi cose.
Tutto il blaterare di questi
ultimi mesi su terrorismo, migranti e quant’altro sta portando, mi auguro che
sia oramai evidente a tutti, a esaltare e autorizzare l’esigenza di chiudersi
in se stessi e difendersi.
Ognuno salvi se stesso senza
curarsi del prossimo. Esaspero il concetto dicendo che oramai la cultura della
guerra nasce dalla pratica del “divide et impera” che parte dal proliferare,
consentito dal potere economico e politico, della “mancanza di rispetto” per
tutto quello che non è il nostro interesse personale.
Questa via porterà ad
esasperare tutti i conflitti fino a generare una inevitabile e sacrosanta
ribellione epocale, in nome di una reale “Democrazia” http://www.treccani.it/enciclopedia/democrazia/,
da parte degli ultimi e non solo.
Mi fermo ma ne riparleremo,
nel frattempo leggete l’articolo sotto, riflettete ed esprimete il Vostro
pensiero. Solo dal nostro meglio condiviso può nascere un mondo migliore. Gba
I 62 padroni del mondo
Aumentano le
disparità,i supermiliardari possiedono quanto la metà più povera della
popolazione globale.
Lo rivela un
rapporto diffuso da Oxfam in vista del forum di Davos
Un gruppetto di
miliardari che potrebbero stare tutti in una stanza ha un patrimonio più grande
di quello della metà più povera della popolazione della terra. Detto in cifre,
62 persone sono più ricche di 3 miliardi e 600 milioni di persone.
È il dato più impressionante
del rapporto pubblicato ieri dalla Oxfam, una delle più importanti
organizzazioni umanitarie, sul gap tra ricchi e poveri nel nostro pianeta. Il
patrimonio dell’1 per cento più ricco della popolazione mondiale ha superato
nel 2015 quello del restante 99 per cento dei terrestri, afferma il rapporto,
fotografando una forbice di diseguaglianza che si allarga sempre di più.
E che riguarda anche il
nostro Paese: l’1 per cento più ricco degli italiani, secondo la stima di
Oxfam, possiede il 23,4 per cento della ricchezza nazionale. L’evasione
fiscale, in particolare la cosiddetta evasione legalizzata, consentita da
scappatoie nelle normative tributarie e dai paradisi fiscali, viene indicata
come una delle cause principali del fenomeno.
«Lo scarto tra i super
ricchi e il resto della popolazione si è accresciuto in modo spettacolare negli
ultimi dodici mesi», osserva il rapporto intitolato “Un’economia al servizio
dell’ 1 per cento”.
Usando la classifica della
rivista americana Forbes sui più ricchi della terra, Oxfam ha
calcolato che dal 2010 allo scorso anno i 62 super miliardari in testa alla
graduatoria, tra cui i giganti del web come Bill Gates di Microsoft, Jeff Bezos
di Amazon, Mark Zuckerberg di Facebook, Larry Page di Google, e poi nuovi
ricchi cinesi, sceicchi arabi, petrolieri russi (e due italiani, Maria Franca
Fissolo Ferrero, titolare dell’impero della Nutella, e l’imprenditore di
Luxottica Leonardo Del Vecchio), hanno visto aumentare il proprio patrimonio
collettivo di 500 miliardi di dollari arrivando nel 2015 a un totale di 1.760
miliardi di dollari. Nello stesso periodo, la ricchezza dei 3 miliardi e 600
milioni di persone più poveri, ovvero metà della popolazione mondiale, è
diminuita di circa 1.000 miliardi di dollari, un calo del 41 per cento.
Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, un trend indicato anche da
un altro dato del rapporto: nel 2010 ci volevano i 388 più ricchi della terra
per ammassare un patrimonio pari a quello della metà più povera della
popolazione mondiale, nel 2011 ci volevano 177 ricchi, nel 2012 ne erano
necessari 159, nel 2013 ne bastavano 92, nel 2014 ne erano sufficienti 80 e
l’anno scorso appunto sono bastati 62 super ricchi a pareggiare la bilancia con
i 3 miliardi e 600 milioni di persone più povere. La rosa dei più agiati,
insomma, si restringe sempre di più.
Per quel che riguarda il
nostro Paese, il rapporto indica che l’1 per cento più ricco degli italiani è
in possesso di quasi un quarto della ricchezza nazionale netta, una quota in
assoluto pari a 39 volte la ricchezza del 20 per cento più povero della
popolazione. Lo studio di Oxfam rileva inoltre che in Italia oltre la metà
dell’incremento della ricchezza è andato a beneficio del 10 per cento più
ricco. «L’elusione fiscale delle multinazionali ha un costo per i Paesi in via
di sviluppo stimato in 100 miliardi di dollari l’an- l’anno e per dare
un’istruzione scolastica a ogni bambino del continente nero.
L’allarme sull’aumento della
diseguaglianza non è una novità: rappresenta l’aspetto centrale del bestseller
dello scorso anno dell’economista francese Tomas Piketty Il capitale nel
21esimo secolo.
Appelli ad arginarla sono
arrivati da papa Francesco e dalla direttrice del Fmi Christine Lagarde. Allo
stesso tempo, altri dati rivelano che la povertà mondiale si sta riducendo: nel
2015, secondo cifre della Banca Mondiale, è calata al suo minimo da quando si
tengono simili statistiche, scendendo a circa 700 milioni di persone, il 9,6
per cento della popolazione globale, rispetto ai 900 milioni di persone in
condizioni di estrema povertà (condizione definibile come vivere con meno di 1
dollaro e 90 centesimi al giorno) nel 2012.
Dunque il gap ricchi-poveri
non è in contraddizione con una diminuzione della povertà estrema: ma trasmette
un segnale di ingiustizia che a sua volta produce instabilità e secondo
numerosi economisti minaccia la salute dell’economia generale. Non a caso le
cifre dimostrano no e ha un impatto importante anche nei paesi come l’Italia»,
commenta Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia. «Il governo
italiano può agire per porre fine all’era dei paradisi fiscali, sostenendo a
livello nazionale e in Europa una serie di misure in tal senso». A questo scopo
il braccio italiano di Oxfam lancia la campagna “Sfida l’ingiustizia”, per dire
basta ai paradisi fiscali.
Non c’è dubbio che i
paradisi fiscali rappresentino un problema, come sottolinea un altro aspetto
del rapporto. Dal 2000 al 2014 gli investimenti mondiali offshore sono
quadruplicati: si ritiene che oggi 7600 miliardi di dollari di ricchezze
private siano depositate in “paradisi” dove sfuggono alla tassazione nazionale.
Se sul reddito generato da questa ricchezza venissero pagate le tasse, i
governi avrebbero a disposizione 190 miliardi di dollari in più ogni anno.
Oxfam stima che almeno un terzo della ricchezza finanziaria dell’Africa sia
nascosto in paradisi fiscali: la perdita di 14 miliardi di dollari di introiti
basterebbe per creare strutture sanitarie in grado di salvare la vita a 4
milioni di bambini africani che i Paesi meno diseguali, come la
Scandinavia, sono spesso i più prosperi.
La Oxfam diffonde il suo
rapporto alla vigilia del summit di Davos, dove ogni anno si riuniscono i
leader politici ed economici della terra, per esortare la comunità
internazionale a intervenire. «È inaccettabile che la metà più povera della
popolazione del mondo possieda meno di un piccolo gruppo di super ricchi»,
afferma Mark Goldring, presidente esecutivo dell’ong basata a Londra. «La
preoccupazione dei leader mondiali per l’aumento della diseguaglianza non si è
finora tradotta in azioni concrete». La Oxfam propone tre iniziative: un giro
di vite contro l’evasione fiscale, maggiori investimenti nei servizi pubblici e
salari più alti per i lavoratori a basso reddito. «La diseguaglianza ha
raggiunto livelli insopportabili », conclude Duncan Exley, direttore esecutivo
dell’associazione. «Ormai è noto che un vasto gap tra i ricchi e tutti gli
altri fa male all’economia e alla società. È necessario che i politici si
sveglino e affrontino questa pericolosa concentrazione di ricchezza e di
potere nelle mani di così pochi».
La Repubblica
19 Gennaio 2016
Enrico
Franceschini
Per
cambiare occorre una
Altra Cultura
Cantiere di opinioni
e di azioni
valorizzare il territorio ed i suoi
abitanti attraverso il confronto e la condivisione
per esprimere al meglio il meglio
“Un uomo chiamato a fare lo spazzino
dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven
componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così
bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per
dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.”
Martin Luther King
Il Cantiere
di Opinioni e di Azioni
si ritroverà il
1 Febbraio 2016
alle ore 21.00 al
TREFF
Via San Carlo 1
Giaveno (TO)
Siete tutti invitati
a partecipare
e a dire
la Vostra qui sotto!!!
Gba
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