martedì 19 gennaio 2016

La pillola di oggi

Economia
e non
Democrazia

Il re è nudo ma troppi continuano a far finta di non vederlo. L’articolo che segue fotografa con drammatica chiarezza lo stato di un mondo prossimo al collasso. La consapevolezza di quanto ci circonda è assolutamente assente. Gli struzzi che governano politicamente il pianeta sono, chi più e chi meno, sottomessi al volere dell’economia che è governata e diretta da un ristretto manipolo di proprietari del pianeta.

L’unico personaggio che ha compreso la drammaticità della situazione è Papa Francesco che, non a caso, è malvisto e osteggiato da buona parte del potere ecclesiastico e non solo.

La soluzione è una sola e si chiama “condivisione” che, come generatrice di “Democrazia” reale, impone di cambiare modo di vivere e , di conseguenza, il modo di generare e dividere la ricchezza privilegiando, in ogni fase della vita politica e economica, l’interesse della collettività di cui il singolo è parte integrante.

Questo nuovo modo di vivere non ha etichetta politica o religiosa e nasce dalla consapevolezza che se non viene rimesso al centro di ogni possibile azione sociale l’essere umano con le sue esigenze e peculiarità saranno l’individualismo ed i conflitti da esso generato a governare il pianeta nelle piccole e grandi cose.

Tutto il blaterare di questi ultimi mesi su terrorismo, migranti e quant’altro sta portando, mi auguro che sia oramai evidente a tutti, a esaltare e autorizzare l’esigenza di chiudersi in se stessi e difendersi.

Ognuno salvi se stesso senza curarsi del prossimo. Esaspero il concetto dicendo che oramai la cultura della guerra nasce dalla pratica del “divide et impera” che parte dal proliferare, consentito dal potere economico e politico, della “mancanza di rispetto” per tutto quello che non è il nostro interesse personale.

Questa via porterà ad esasperare tutti i conflitti fino a generare una inevitabile e sacrosanta ribellione epocale, in nome di una reale “Democrazia” http://www.treccani.it/enciclopedia/democrazia/, da parte degli ultimi e non solo.

Mi fermo ma ne riparleremo, nel frattempo leggete l’articolo sotto, riflettete ed esprimete il Vostro pensiero. Solo dal nostro meglio condiviso può nascere un mondo migliore. Gba



I 62 padroni del mondo

Aumentano le disparità,i supermiliardari possiedono quanto la metà più povera della popolazione globale.
Lo rivela un rapporto diffuso da Oxfam in vista del forum di Davos

Un gruppetto di miliardari che potrebbero stare tutti in una stanza ha un patrimonio più grande di quello della metà più povera della popolazione della terra. Detto in cifre, 62 persone sono più ricche di 3 miliardi e 600 milioni di persone.

È il dato più impressionante del rapporto pubblicato ieri dalla Oxfam, una delle più importanti organizzazioni umanitarie, sul gap tra ricchi e poveri nel nostro pianeta. Il patrimonio dell’1 per cento più ricco della popolazione mondiale ha superato nel 2015 quello del restante 99 per cento dei terrestri, afferma il rapporto, fotografando una forbice di diseguaglianza che si allarga sempre di più.

E che riguarda anche il nostro Paese: l’1 per cento più ricco degli italiani, secondo la stima di Oxfam, possiede il 23,4 per cento della ricchezza nazionale. L’evasione fiscale, in particolare la cosiddetta evasione legalizzata, consentita da scappatoie nelle normative tributarie e dai paradisi fiscali, viene indicata come una delle cause principali del fenomeno.

«Lo scarto tra i super ricchi e il resto della popolazione si è accresciuto in modo spettacolare negli ultimi dodici mesi», osserva il rapporto intitolato “Un’economia al servizio dell’ 1 per cento”. 

Usando la classifica della rivista americana Forbes sui più ricchi della terra, Oxfam ha calcolato che dal 2010 allo scorso anno i 62 super miliardari in testa alla graduatoria, tra cui i giganti del web come Bill Gates di Microsoft, Jeff Bezos di Amazon, Mark Zuckerberg di Facebook, Larry Page di Google, e poi nuovi ricchi cinesi, sceicchi arabi, petrolieri russi (e due italiani, Maria Franca Fissolo Ferrero, titolare dell’impero della Nutella, e l’imprenditore di Luxottica Leonardo Del Vecchio), hanno visto aumentare il proprio patrimonio collettivo di 500 miliardi di dollari arrivando nel 2015 a un totale di 1.760 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, la ricchezza dei 3 miliardi e 600 milioni di persone più poveri, ovvero metà della popolazione mondiale, è diminuita di circa 1.000 miliardi di dollari, un calo del 41 per cento. Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, un trend indicato anche da un altro dato del rapporto: nel 2010 ci volevano i 388 più ricchi della terra per ammassare un patrimonio pari a quello della metà più povera della popolazione mondiale, nel 2011 ci volevano 177 ricchi, nel 2012 ne erano necessari 159, nel 2013 ne bastavano 92, nel 2014 ne erano sufficienti 80 e l’anno scorso appunto sono bastati 62 super ricchi a pareggiare la bilancia con i 3 miliardi e 600 milioni di persone più povere. La rosa dei più agiati, insomma, si restringe sempre di più.

Per quel che riguarda il nostro Paese, il rapporto indica che l’1 per cento più ricco degli italiani è in possesso di quasi un quarto della ricchezza nazionale netta, una quota in assoluto pari a 39 volte la ricchezza del 20 per cento più povero della popolazione. Lo studio di Oxfam rileva inoltre che in Italia oltre la metà dell’incremento della ricchezza è andato a beneficio del 10 per cento più ricco. «L’elusione fiscale delle multinazionali ha un costo per i Paesi in via di sviluppo stimato in 100 miliardi di dollari l’an- l’anno e per dare un’istruzione scolastica a ogni bambino del continente nero.

L’allarme sull’aumento della diseguaglianza non è una novità: rappresenta l’aspetto centrale del bestseller dello scorso anno dell’economista francese Tomas Piketty Il capitale nel 21esimo secolo.

Appelli ad arginarla sono arrivati da papa Francesco e dalla direttrice del Fmi Christine Lagarde. Allo stesso tempo, altri dati rivelano che la povertà mondiale si sta riducendo: nel 2015, secondo cifre della Banca Mondiale, è calata al suo minimo da quando si tengono simili statistiche, scendendo a circa 700 milioni di persone, il 9,6 per cento della popolazione globale, rispetto ai 900 milioni di persone in condizioni di estrema povertà (condizione definibile come vivere con meno di 1 dollaro e 90 centesimi al giorno) nel 2012.

Dunque il gap ricchi-poveri non è in contraddizione con una diminuzione della povertà estrema: ma trasmette un segnale di ingiustizia che a sua volta produce instabilità e secondo numerosi economisti minaccia la salute dell’economia generale. Non a caso le cifre dimostrano no e ha un impatto importante anche nei paesi come l’Italia», commenta Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia. «Il governo italiano può agire per porre fine all’era dei paradisi fiscali, sostenendo a livello nazionale e in Europa una serie di misure in tal senso». A questo scopo il braccio italiano di Oxfam lancia la campagna “Sfida l’ingiustizia”, per dire basta ai paradisi fiscali.

Non c’è dubbio che i paradisi fiscali rappresentino un problema, come sottolinea un altro aspetto del rapporto. Dal 2000 al 2014 gli investimenti mondiali offshore sono quadruplicati: si ritiene che oggi 7600 miliardi di dollari di ricchezze private siano depositate in “paradisi” dove sfuggono alla tassazione nazionale. Se sul reddito generato da questa ricchezza venissero pagate le tasse, i governi avrebbero a disposizione 190 miliardi di dollari in più ogni anno. Oxfam stima che almeno un terzo della ricchezza finanziaria dell’Africa sia nascosto in paradisi fiscali: la perdita di 14 miliardi di dollari di introiti basterebbe per creare strutture sanitarie in grado di salvare la vita a 4 milioni di bambini africani che i Paesi meno diseguali, come la Scandinavia, sono spesso i più prosperi.

La Oxfam diffonde il suo rapporto alla vigilia del summit di Davos, dove ogni anno si riuniscono i leader politici ed economici della terra, per esortare la comunità internazionale a intervenire. «È inaccettabile che la metà più povera della popolazione del mondo possieda meno di un piccolo gruppo di super ricchi», afferma Mark Goldring, presidente esecutivo dell’ong basata a Londra. «La preoccupazione dei leader mondiali per l’aumento della diseguaglianza non si è finora tradotta in azioni concrete». La Oxfam propone tre iniziative: un giro di vite contro l’evasione fiscale, maggiori investimenti nei servizi pubblici e salari più alti per i lavoratori a basso reddito. «La diseguaglianza ha raggiunto livelli insopportabili », conclude Duncan Exley, direttore esecutivo dell’associazione. «Ormai è noto che un vasto gap tra i ricchi e tutti gli altri fa male all’economia e alla società. È necessario che i politici si sveglino e affrontino questa pericolosa concentrazione di ricchezza e di potere nelle mani di così pochi».

La Repubblica 19 Gennaio 2016
Enrico Franceschini



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“Un uomo chiamato a fare lo spazzino dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.” Martin Luther King


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si ritroverà il
1 Febbraio 2016
alle ore 21.00 al
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Giaveno (TO)

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a partecipare
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Gba

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