giovedì 28 gennaio 2016

La pillola di oggi

Metterci
la faccia

Sul lungomare di Genova, all’altezza della Lanterna, tute e divise si fronteggiano da ore in cagnesco. Gli operai dell’Ilva vogliono raggiungere la prefettura, i poliziotti hanno l’ordine di impedirglielo. Volti contratti, camionette schierate, agenti vestiti da robocop. In questi casi si dice che un gesto sbagliato farebbe precipitare la situazione. Non si pensa nemmeno che possa esisterne uno giusto. Invece quel gesto c’è e lo compie la vicequestore Canessa. Si sfila il casco, mettendoci la faccia. La faccia spavalda di una donna, unica in mezzo a tanti uomini.

L’effetto è contagioso. I colleghi maschi si tolgono le maschere e l’operaio più vicino tende una mano, che lei subito gli stringe. Parlano di figli e di bollette da pagare. La tensione si scioglie e, per una di quelle superiori armonie che troviamo più comodo derubricare a coincidenze, un attimo dopo arriva la notizia che il governo ha accettato di mediare il conflitto sindacale e che il corteo potrà sfilare fino alla prefettura. 

Un gesto d’impulso ha violato il regolamento di polizia ma ha cambiato le regole del gioco, rompendo lo schema scontato della contrapposizione per inserire una variabile intuitiva. È emblematico che sia successo a Genova, la città del G8. Sorprende meno che a compierlo sia stata una donna. 

La Stampa 26 Gennaio 2016
Massimo Gramellini

Posso dire che il clamore suscitato da questo gesto è il sintomo più evidente di quanto l’Italia sia “culturalmente inadeguata”. In Italia usare il buon senso e metterci la faccia è una rarissima eccezione al punto che, quando accade, ne deriva il conseguente ovvio clamore.

D’altronde noi siamo abituati a ben altro vivere. Due esempi illuminanti. Il primo: sulla evacuazione di Roma Termini causa papà con fucile giocattolo rintracciato nella casa di Anagni solo a sera il ministro dell’interno Angelino Alfano ha dichiarato: «A Termini abbiamo avuto una prova di allerta molto significativa: il meccanismo ha funzionato e in pochi minuti si è individuato il soggetto».

Il secondo: mentre in Italia si sta cercando di capire chi ha ordinato di coprire le statue durante la visita di Rohani, nessuno era al corrente…come per il famoso funerale romano del boss mafioso, e forse sapremo chi è il fenomeno dopo la nomina e qualche anno di lavoro di una apposita commissione di inchiesta…in Francia, dove oggi è in visita il medesimo e quanto meno discutibile primo ministro Iraniano, preso atto che il soggetto non gradiva che durante il pranzo in suo onore si servissero bevande alcooliche…il pranzo…udite udite… è stato annullato.

Bene quando in Italia saremo capaci di spiegare ai visitatori, di qualsivoglia etnia e religione, il valore storico ed artistico di statue, monumenti, e quant’altro; quando manderemo a casa, immediatamente, ministri, dirigenti e non solo… manifestamente ottusi e considereremo la norma usare il buon senso mettendoci la faccia sempre… saremo un Paese “culturalmente adeguato” e “competitivo”…al di la delle favole sul tema pateticamente raccontate da Renzi ed accoliti. Quando? Gba


Per cambiare occorre una

Altra Cultura

Cantiere di opinioni
e di azioni


valorizzare il territorio ed i suoi abitanti attraverso il confronto e la condivisione


per esprimere al meglio il meglio

“Un uomo chiamato a fare lo spazzino dovrebbe spazzare le strade così come Michelangelo dipingeva, o Beethoven componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Egli dovrebbe spazzare le strade così bene al punto che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero per dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.” Martin Luther King


Il Cantiere
di Opinioni e di Azioni
si ritroverà il
1 Febbraio 2016
alle ore 21.00 al
TREFF
Via San Carlo 1
Giaveno (TO)

Siete tutti invitati
a partecipare
 e a dire
la Vostra qui sotto!!!

Gba


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