martedì 26 aprile 2016

La pillola di oggi

Le verità
e il
ciarlatano

Tito Boeri a 'Famiglia Cristiana' qualche settimana fa. Il presidente dell'Inps ha parlato a ruota libera del sistema previdenziale italiano e dell'istituto di cui è a capo. 'Patto intergenerazionale' è tra le parole chiave del lungo approfondimento proposto dal professore della Bocconi, criticato spesso e volentieri dalla maggioranza dei politici per via di alcune sue idee, tra cui, ad esempio, quella relativa al taglio dei vitalizi politici. 

Piercamillo Davigo la settimana scorsa: “la classe dirigente di questo Paese quando delinque fa un numero di vittime incomparabilmente più elevato di qualunque delinquente da strada e fa danni più gravi”.

Oggi a Fuori Tg – Rai 3 ore 12.20 - Incompiute
Le strutture costruite e lasciate a metà, i lavori solo avviati e mai ultimati, si contano a decine nel nostro Paese. Perché? Ci sono varie cause, e tutte affondano le radici nella mancanza di programmazione dei lavori pubblici.
Si immaginano strutture, e poi, una volta approvato il progetto si comincia a costruire, senza aver attraversato compiutamente tutte le fasi di verifica del suolo e del sottosuolo, delle caratteristiche idrogeologiche – che in Italia sono così peculiari –  e poi, magari,  una volta avviati i lavori finiscono i soldi.
Così si fermano opere di tutti i tipi, dal Polo Pediatrico dell’Ospedale di Palermo, al Palazzo del Cinema del Lido di Venezia. Cosa fare di questi grandi cantieri aperti e mai chiusi, ma sospesi in eterno? Ognuna di queste incompiute ha una storia speciale.
Ci sono vicende che finiscono con inchieste e processi con sospetti di corruzione, o di infiltrazioni mafiose, con procedure d’urgenza e gare d’appalto al ribasso per l’assegnazione degli appalti.
Ci sono cantieri che causano danni ambientali, e quindi vengono avviate analisi e bonifiche, finanziate e rifinanziate e trascinate per anni, coi costi che lievitavano di ora in ora.
Il degrado di nuovi manufatti costruiti e mai terminati non viene considerato tra gli oggetti urgenti di manutenzione, nei piani di recupero urbanistico. E poi, non tutto si deve completare, quando si sia verificata la scelta sbagliata, inefficiente, fallimentare che è stata alla base dell’avvio dei lavori.  Ma anche per demolire è necessario decidere, con cognizione di causa. Appunto.

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Quando il governo di Matteo Renzi ha presentato, parecchi mesi fa, l’elenco delle opere incompiute, a suo dire per un valore complessivo di quattro milioni di euro, erano sorti molti dubbi sulla sua completezza e veridicità. Bene oggi sappiamo, grazie a Rai 3, che l’elenco è ben più lungo e supera i DIECI MILIONI di Euro di valore.

Il Governo non ha messo mano a nessuno di queste opere incompiute, per completarle o demolirle, nel frattempo il ciarlatano, uomo inattendibile ma di grande eloquio, gira l’Italia, e non solo, parlando di ripresa, grandi lavori e altre fandonie oramai insite nel suo dna.

Allo stesso modo le “verità” di Davigo e Boeri sono subissate di critiche dagli insignificanti sodali del ciarlatano pagati per “fare fumo” quando serve onde confondere il popolo già di per sé sufficientemente confuso e inconsapevole.

Questo avviene grazie ad un governo che, con un presidente del consiglio non eletto, si regge grazie ai voti del gruppo di Denis Verdini, uomo con SEI PROCESSI in corso, in un Parlamento che conta oltre 117 inquisiti tra le sue fila.

Che altro dire. L’unica speranza è un moto di orgoglio che tra le amministrative e il referendum costituzionale porti gli Italiani onesti e eticamente motivati a far si che una onda di pulizia invada il Paese ed il Parlamento.

Dopo il referendum costituzionale, se dovesse vincere il si, sarà tutto molto ma molto più difficile. Gba


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